Fazzini come Massimo Orlando: corsa, tecnica e gol. Nell'Empoli aveva il 10 ma è una vera mezz'ala

Fazzini come Massimo Orlando: corsa, tecnica e gol. Nell'Empoli aveva il 10 ma è una vera mezz'alaFirenzeViola.it
Oggi alle 00:00L'editoriale
di Alberto Polverosi

Jacopo Fazzini sta giocando l’Europeo Under 21 in Slovacchia. Ha cominciato in panchina per una condizione fisica non eccellente ed è entrato in squadra nella terza partita del girone contro la Spagna. Ha fatto 90 minuti di buon livello, nel suo ruolo, quello di mezz’ala. E’ un giocatore di “origine controllata”, il suo marchio è Empoli dove è arrivato quando aveva 14 anni nel 2017 e ha vinto lo scudetto Primavera del 2021 battendo in finale l’Atalanta. In quell’Empoli, allenato da Buscé, giocavano Baldanzi e Asllani, di là Scalvini.

Ha debutatto in prima squadra in Coppa Italia e in Serie A nell’agosto del 2022 con Paolo Zanetti in panchina. E’ stato titolare in tutte le nazionali giovanili, dalla Under 17 all’Under 21. Mancini lo aveva convocato a Coverciano per uno stage con la Nazionale. Ranieri, Mandragora, Comuzzo, Ndour, Kean, Fagioli e ora anche Fazzini: al Viola Park ci sarà un ottimo materiale anche per Gattuso.

C’è un giocatore della Fiorentina di inizio anni Novanta che lo ricorda da vicino. E’ Massimo Orlando. Come Fazzini aveva corsa, visione di
gioco, velocità di pensiero, capacità di inserimento, tiro, tecnica eccellente (Orlando più dell’ex empolese) e resistenza: Fazzini può scattare al 90' come se fosse il 5' del primo tempo. Fino a qualche mese fa gli mancava qualcosa di importante, il gol. Quando è rientrato in squadra, dopo alcuni lunghi infortuni, nella parte finale della stagione ha segnato quattro reti in sette partite. Ne ha fatte venti in tutto il campionato, ma solo sedici da titolare. Se ne avesse giocate cinque o sei in più forse l’Empoli si sarebbe salvato.

E’ un centrocampista completo, quest’anno nell’Empoli ha giocato col 10, lo stesso numero che Orlando portava a Firenze, ma proprio come
Orlando non è un trequartista puro. Ecco, meglio evitare lo stesso equivoco che ha condizionato gli anni fiorentini dell’ex viola, considerato da molti (sbagliando) l’erede di Roberto Baggio. Non ha un fisico da gigante (178 centimetri) ma sul piano atletico ha dati notevoli. Poteva essere il sostituto di Bove che Palladino, con una felice intuizione, aveva spostato a sinistra ma che in realtà lavorava da centrocampista. Forse però il salto a metà stagione non lo avrebbe aiutato.

Meglio iniziare dal ritiro, facendosi conoscere bene da Pioli. Che nel Milan ha avuto un altro ex empolese, Bennacer. Era arrivato a Milanello qualche mese prima dello stesso Pioli, nella sua prima stagione aveva patito non poco il passaggio dal Castellani a San Siro, ma nell’anno dello scudetto rossonero è stato uno dei protagonisti. Bennacer aveva giocato un solo campionato in A con l’Empoli prima del trasferimento. Fazzini, a 22 anni, ha due stagioni in A alle spalle e il salto dal Castellani al Franchi è un po’ meno impegnativo.