EPPURE SAREBBE TANTO FACILE...
Sono sinceramente curioso di vedere chi arriverà a Firenze in qualità di direttore sportivo, magari abbinato ad un direttore generale e, perché no, ad un responsabile del settore giovanile. Attendo con grande interesse di capire quanti uomini i Della Valle decideranno di ingaggiare per coprire il vuoto che, inevitabilmente, lascia Pantaleo Corvino, per sette anni responsabile unico di tutto in Fiorentina. Sono ancora più curioso di vedere chi, queste persone, le sceglierà non ravvisando nessuno, in Fiorentina, in grado di assumersi questa enorme responsabilità . Mi immagino quindi fitti colloqui alla ricerca di un uomo che possa incarnare il phisique du role del dirigente adatto ai Della Valle e, sinceramente, un po' mi preoccupo se penso che ormai da tanti anni in viale Manfredo Fanti operano dirigenti stimabili sotto tanti punti di vista ma sostanzialmente a digiuno della materia che più dovrebbe interessare, la gestione di una società calcistica, con particolare riguardo all'aspetto tecnico. E non è che gli ultimi arrivi abbiano modificato l'inerzia di scelte in controtendenza, spesso con l'umore della piazza, talvolta anche rispetto alla logica. La litania di nomi che un po' tutti facciamo in questi giorni non comprende, in nessun modo, quello dell'unico candidato che, senza discussione, meritebbe la poltrona di direttore generale, Giancarlo Antognoni. Non voglio, con questo, far torto a nessuno, né sembrare patetico nel riproporre un nome che i Della Valle non vogliono ma, onestamente, se i padroni della Fiorentina stanno pensando ad ampliare i poteri di Guerini, o a Oriali o addirittura a Pradè, come continua a scrivere La Gazzetta dello Sport, è un problema loro, si accingono a celebrare una nuova scelta sbagliata, ai limiti dell'autolesionismo. Antognoni è amato a Firenze ma è stimato a livello nazionale, conosce tutto il panorma giovanile per essere ormai da anni nel settore tecnico della federazione, ha esperienze dirigenziali in Fiorentina, padroneggia l'ambiente ma, nonostante questo si fanno i colloqui con altri, e chissà, alla fine, quale sarà la scelta e come ce la commenterà su facebook il dottor Teotino. C'è poi il capitolo direttore sportivo. Anche su questo leggo nomi improbabili, altri addirittura impresentabili quando, appoggiato da un personaggio forte e apprezzato in grado di fargli da tutor (nel senso buono) la Fiorentina ha già, nel proprio organico uno dei migliori conoscitori del calcio internazionale, Eduardo Macia che, oltretutto, avrebbe anche il pregio di essere fuori da certi magheggi in cui, alcuni ds che ho letto come accreditati per Firenze, sono maestri. Scelte di buon senso, che stravolgerebbero con logica un organigramma ormai stantio senza rincorrere colpi di teatro che avrebbero una percentuale altissima di errore proprio perché, nessuno, fra i vari Cognigni, Mencucci e, non me ne vorrà, lo stesso Andrea, sono in grado di maneggiare la materia in questione. Per questo, più che per la classifica attuale, sono preoccupato del fatto che si parla tanto di rivoluzione ma al momento questa fantomatica rivoluzione ha riguardato solo Corvino e, a giugno, colpirà quei giocatori che, in scadenza, hanno scelto loro di andarsene. Sono preoccupato per chi questa rivoluzione dovrebbe attuarla e allora invito Andrea e Diego, a cui rivolgo le mie sentite condoglianze, a pensarci bene, a riflettere, a parlarne fra loro, a non ascoltare cattivi consiglieri, a pensare al bene del proprio investimento, a non farsi influenzare da chi il giocato non è il suo mestiere. Rifare la società e ricostruire la Fiorentina non sarebbe poi così difficile e non costerebbe poi così tanto, basterebbero scelte logiche e un po' di coraggio. Andrea Della Valle è l'uomo giusto per fare queste scelte e sono convinto che, alla fine, sceglierà per il meglio.
Leonardo Petri
giornalista di Canale10