COPPA UN CONTO, SERIE A UN ALTRO. EMPOLI FURBO, FIORENTINA TROPPI ERRORI. NON CONTA TIRARE IN PORTA, MA COME SI TIRA. ERRORI TECNICI DA SCUOLA CALCIO. DOPO LA SOSTA: SOLO 6 PUNTI SU 24 DISPONIBILI. TIFOSI VIOLA FERITI: SI MUOVA LA FARNESINA

20.02.2023 11:00 di  Mario Tenerani   vedi letture
COPPA UN CONTO, SERIE A UN ALTRO. EMPOLI FURBO, FIORENTINA TROPPI ERRORI. NON CONTA TIRARE IN PORTA, MA COME SI TIRA. ERRORI TECNICI DA SCUOLA CALCIO. DOPO LA SOSTA: SOLO 6 PUNTI SU 24 DISPONIBILI. TIFOSI VIOLA FERITI: SI MUOVA LA FARNESINA

Aspettavamo il derby con l’Empoli, dopo i botti di Braga, per verificare se fosse in atto una svolta nella Fiorentina. La risposta c’è stata: i viola sono gli stessi di prima. Stando ai fatti pare che la Fiorentina abbia deciso di puntare sulle coppe. In campionato la rincorsa ad un piazzamento europeo diventa una salita troppo dura da scalare. Dopo la sosta dei mondiali, da gennaio i viola in serie A hanno disputato 8 partite con 24 punti in palio: ne hanno racimolati solo 6 e il dato è più che indicativo. 

La macchina si è inceppata, viaggia con troppo ritardo. E’ finita 1-1 e il Var ha annullato 2 gol: uno a Barak e l’altro a Caputo. La sfida con l’Empoli ha mostrato in toto i limiti della Fiorentina. Possesso, cross, tiri inutili, difficoltà cronica nel fare gol. Il poker in coppa un po’ ci aveva illuso, ma eravamo consapevoli anche della pochezza della retroguardia lusitana. Luperto e Ismajli in area sono un po’ più lucidi dei simpatici difensori portoghesi.

Per una mezz’ora l’Empoli ha fatto quello che ormai fanno tutte le formazioni davanti ai viola: palla alla Fiorentina e dietro ad aspettare l’errore avversario che puntualmente arriva. L’Empoli quando riparte fa male perché è un gruppo organizzato, niente è lasciato al caso. Gli azzurri muovono la palla in velocità, hanno un tempo di giocata sempre più rapido rispetto ai viola. Dopo il vantaggio di Cambiaghi, l’Empoli ha aumentato improvvisamente i giri del motore, dimostrando che la prima parte era stata volutamente remissiva. 

Il vantaggio dell’Empoli è nato da un’altra palla sanguinosa persa da Amarabat al limite della propria area. Come? Nella medesima modalità. Il nazionale marocchino pensa da regista e non comprende invece di essere un mediano straordinario. Le differenze? Sono molteplici, ma ce n’è una più profonda: il primo imposta, possiede un bagaglio tecnico di spessore, si può permettere il rischio di un tocco in più. Il secondo, invece, una volta recuperato il pallone - mestiere nobilissimo - deve scaricarlo a chi ha più mezzi di lui. Amrabat al Mondiale ha fatto questo e infatti è risultato il mediano-pilone migliore della competizione iridata. Ma lui vive la posizione di frangiflutti come una “diminutio”, una sorta di prigione dell’anima. Tornato a Firenze, è passato dal guardaroba, per indossare di nuovo lo smoking, quando invece è la tuta blu il vestito più appropriato per lui. 

Il furbissimo Baldanzi si è accorto che il viola stava gigioneggiando col pallone tra piedi, in zona ad alto pericolo, e l’ha fottuto: glielo ha rubato, ha passato a Ciccio Caputo, assist preciso per Cambiaghi, Terracciano non bene, e gol dell’Empoli. Ha ragione Barak quando parla di mentalità che manca. Amrabat quando capirà che deve fare altro in campo? Italiano glielo ha spiegato? Per quanto ci risulta la risposta è sì. Allora il tecnico insista, perché non si possono buttare via le partite per presunzione e superficialità. 

Nella ripresa la Fiorentina ha pressato l’Empoli, giocando sostanzialmente meglio però con poca efficacia. Nel finale ha cercato di vincere con tutte le proprie forze. Italiano ha detto nel dopo partita che la Fiorentina ha prodotto 30 conclusioni verso la porta e solo 3 l’Empoli. Benissimo, ma come le ha fatte? E’ inutile consultare le statistiche dei tiri quando la maggior parte di questi finiscono in curva. Vero Ikonè? Sorvoliamo sul fatto che è costato 5 milioni più di Kvaratskhelia (12 gol e altrettanti assist tra serie A e Champions) e quasi 15 più di Strefezza (8 gol tra campionato e Coppa Italia), ma perché quando fabbrica un tiro lo fa sempre col corpo completamente all’indietro, spedendo la palla nei luoghi più nascosti della curva? Sono errori che a questi livelli non sono giustificabili. Italiano e lo staff devono sottoporlo a sedute straordinarie di tecnica di base. Come faceva, per altre ragioni, Buso con Vlahovic su richiesta di Prandelli. Il serbo era un diamante grezzo, doveva imparare ad attaccare la porta. Buso in poche settimane si rese protagonista di un lavoro egregio, valorizzato poi dai 75 milioni finiti nella casse viola sei mesi dopo. A Ikonè, evidentemente, nessuno ha mai insegnato le basi per coordinarsi verso la porta avversaria. Non c’è niente di male, si può sempre rimediare. Il maestro Manzi negli anni Cinquanta, in un’Italia da alfabetizzare, diceva che “non è mai troppo tardi per imparare”. Vale per tutti: calciatori, allenatori e anche dirigenti. Questi ultimi, in particolare, ne hanno un gran bisogno. 

Anche Gonzalez non è stato protagonista di una grande prestazione. A strappi, ma è poco. Da uno come lui serve tanto di più. Jovic è tornato a inabissarsi come uno sottomarino, scomparso dalla superficie della partita. Dopo Braga speravamo di vederlo trasformato. Cabral, invece, è entrato verso la fine, ha firmato un gol da opportunista e poi ha impegnato severamente Vicario. 

Non è facile per Italiano uscire da questa palude, ma pure Vincenzo è chiamato a dare qualcosa di più. Forse è arrivato il momento delle scelte definitive: chi non riesce ad esprimersi non può essere più atteso. Meno turnazione e più uomini fissi. D’ora in poi sarà una volata, in campionato e nelle coppe. A cominciare da Verona: la classifica non è ancora preoccupante, ma neppure simpatica. Il quattordicesimo posto fa suonare più di un allarme. I gialloblu hanno perso a Roma, ma sono tosti. Al Bentegodi, al di là dello storico gemellaggio tra tifoserie, sarà battaglia.

Chiudiamo con la vicenda dei tifosi feriti a Braga. Abbiamo visto foto raccapriccianti, gambe dilaniate da una quantità assurda di proiettili di plastica, incastrati nella carne viva. Tutto perché qualcuno, a detta delle autorità locali - a quanto pare male organizzate e con pochi elementi - aveva forzato il corteo che stava andando allo stadio Municipal. Magari perché era salito su un marciapiede o si era staccato momentaneamente. Può darsi che qualcuno abbia sbagliato qualcosa tra i tifosi, ma la reazione della polizia è stata spropositata e inaccettabile. Quelle immagini sono una vergogna che non può essere sottaciuta: sono stati sparati proiettili ad un metro di distanza. I feriti non sono stati soccorsi, arrestati, rimandati in Italia e per quanto ne sappiamo quelle lesioni hanno provocato infezioni: infatti tutti non sono stati ancora operati. Una storia che non può finire così. La speranza è che le istituzioni di Firenze facciano pressione sulla Farnesina per conoscere la verità e far valere le ragioni dei nostri connazionali trattati in questo modo barbaro e privo di umanità.