COMPRAVENDITA FIORENTINA, DA COMMISSO UN “RINFORZINO” PER DDV
La compravendita della Fiorentina non si è chiusa nell'estate del 2019, ma, a seguito degli accordi, ha visto da parte del nuovo proprietario, Rocco Commisso, un'integrazione nei confronti della Diego Della Valle & C. srl (ex controllante di ACF Fiorentina) di 2.405.008 €, che si sono andati a sommare ai circa 170 milioni di euro fissati nella primavera del 2019. I dettagli sono riscontrabili nel bilancio di esercizio della New ACF Fiorentina, ex controllante della Società viola, successivamente confluita nella stessa per incorporazione inversa.
“Stante le condizioni contrattuali – si spiega nel documento nella parte che fa riferimento alla compravendita del 2019 – previste dal 'Sale and Purchase Agreement', negli esercizi successivi all'acquisto possono generarsi aggiustamenti del prezzo per effetto dei meccanismi previsti dal contratto che, di conseguenza, inciderebbero sul valore della partecipazione”. “L'incremento della partecipazione per Euro 20.655.008 si riferisce per euro 18.250.000 al versamento in conto capitale […] e per Euro 2.405.008 agli aggiustamenti prezzo per alcune partite regolate in favore del seller (DDV&C srl, ndr)”.
Niente di sorprendente e insolito. Nelle compravendite di società che generano un consistente volume di entrate ed uscite che incidono su più esercizi, in sede di stipula del contratto per la cessione, è cosa comune sottoscrivere accordi per regolare in futuro aggiustamenti di prezzo (sia in favore di chi vende, sia di chi compra).
Il periodo della due diligence (la verifica dei dati del bilancio della società ACF Fiorentina), durante le trattative della primavera 2019 si consumò nel giro di una settimana e si concretizzò con una compravendita lampo. Per questo motivo le parti (Della Valle e Commisso) hanno concordato un prezzo di vendita – spiegano fonti qualificatissime della società venditrice – per poi darsi appuntamento nei mesi successivi per eventuali compensazioni.
Plusvalenze, premi, bonus legati alle prestazioni o alla rivendita dei calciatori, imposte differite, ad esempio, possono causare degli aggiustamenti di prezzo dovuti a partite non contabilizzabili al momento della chiusura dell'accordo.
Ma non solo. Il compratore può trovarsi a carico della Società spese attribuibili al venditore. Difatti nel bilancio della New ACF Fiorentina si spiega che i 2.405.008 € in favore della DDV&C srl sono stati parzialmente compensati “dalla riduzione pari a Euro 724.672 relativa alla regolazione di alcune partite fiscali rimaste a carico del seller (DDV&C, ndr) secondo i meccanismi sopra descritti previsti dal Sale and Purchase Agreement”.
Pertanto il debito nei confronti della DDV&C di 2.405.008 €, meno i 724.672 € di credito, generano un debito netto di 1.680.336 €. Sostanzialmente, visti i circa 170 milioni di euro concordati in sede di compravendita, l'aggiustamento di prezzo successivo ha pesato per l'1%.
Da qui il titolo dell'approfondimento odierno. Un “rinforzino per DDV”. Certo tutto è relativo... perché se il Conte Raffaello Mascetti - per mettere a tavola la moglie Alice, la figlia Mela e Lucianino Perozzi - avesse avuto a disposizione 1,7 milioni, sicuramente, non si sarebbe accontentato di nove olive di numero, mezz'etto di stracchino e un quarto di vino sfuso.
E di sicuro, il “rinforzino” non rende appena più sostanziosa una frittatina di due uova (che in Amici Miei mangiano in tre), ma per 170 milioni il Presidente Commisso si è assicurato una Società che negli anni successivi, grazie al patrimonio calciatori lasciato in eredità dalla precedente Proprietà, gli ha consentito di realizzare coi soli Chiesa e Vlahovic circa 120 milioni di euro.