ALTA TENSIONE INTORNO AI VIOLA. L’UNICA MEDICINA È VINCERE MA NON È FACILE: SOUSA SOCIETÀ CONTRASTI INSANABILI E DANNOSI. BERNA: L’INCUBO DELLA SOSTITUZIONE…

13.03.2017 00:00 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
Fonte: di Mario Tenerani
ALTA TENSIONE INTORNO AI VIOLA. L’UNICA MEDICINA È VINCERE MA NON È FACILE: SOUSA SOCIETÀ CONTRASTI INSANABILI E DANNOSI. BERNA: L’INCUBO DELLA SOSTITUZIONE…
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© foto di Federico De Luca

Era immaginabile che l’ultima parte della stagione sarebbe diventata uno stillicidio. Il clima è pesante intorno ai viola, ma era, appunto, prevedibile. Le incomprensioni di inizio stagione, trasformatisi man mano in tensioni vere e proprie sono diventate il freno a mano inserito. Il calcio è il gioco più difficile per l’eccessiva presenza di variabili. Di una difficoltà mortale; anche quando fai le cose al meglio non acquisti mai la certezza del successo. Però restano regole immarcescibili, inossidabili al mutare degli eventi. Per raggiungere un traguardo occorre che società e allenatore siano un blocco unito. Meglio ancora se accompagnati dal consenso di tifosi e stampa. Quando invece le lingue parlate sono diverse - ogni riferimento all’italiano e al portoghese non è voluto -, tutto si complica fino a diventare la centrale di ogni problema.

Sousa e società sono passati dall’idillio dello scorso anno, alle prime incomprensioni, per passare poi al gelo e adesso allo scontro totale. Dirigenti e tecnico non si sopportano più, fanno fatica a nasconderlo. Si mandano stoccate a distanza, giusto per rimarcare la distanza tra le due entità. L’ultima conferenza stampa di Sousa è stata illuminante in tal senso: il portoghese ha detto di non aver visto il progetto dello stadio e della cittadella, nonostante che nelle precedenti 24 ore non si fosse parlato d’altro a Firenze, su ogni piattaforma mediatica possibile. Insomma, un messaggio molto chiaro di zero interesse rispetto ad un’opera che potrebbe cambiare il destino economico della Fiorentina. Poi la battuta sulla clausola di Bernardeschi: Sousa ha spiegato che questa soluzione può avere il retrogusto dell’indirizzo della vendita. Un altro siluro alla dirigenza che sta proprio lavorando su questa possibilità. In queste condizioni potete pensare che si possano ottenere dei frutti? Il risultato migliore resta quello di arrivare alla fine di maggio limitando i danni. Certo che gestire questa vicenda con 10 giornate di campionato ancora da disputare, non sarà una passeggiata di salute. Ma forse il club viola poteva pensarci prima, ai primi segnali di rottura tutt’altro che sanabile con Sousa. Questa contrapposizione all’interno della Fiorentina non ha portato niente di buono. Proprietà e manager avrebbero dovuto intervenire tempestivamente, adesso ormai il danno è su un vassoio d’argento. 

I tifosi sono stufi e hanno attaccato di nuovo caricando a testa bassa su proprietà e allenatore. Per Corvino, ancora in possesso di un’apertura di credito, l’invito a comprare un terzino… Non sarà semplice giocare 10 partite con questi presupposti ed ecco allora che l’unica medicina sarà la vittoria. Questa Fiorentina è un concentrato di criticità, ma se riuscisse a vincere almeno 3 volte consecutive, si rimetterebbe in discussione per il sesto posto, ora a 7 punti di distanza.  
I tre punti arrivati col Cagliari sono stati sudati: la Fiorentina ha mostrato vistosi limiti, però poi ha vinto. Grazie anche all’energia di Chiesa, autore di un ottimo secondo tempo, e delle capacità di Kalinic arrivato a 13 gol in campionato. Bernardeschi non è finito dentro la sua miglior prestazione, ma quando Sousa lo ha richiamato in panchina al 34’ della ripresa, il Franchi è insorto ricoprendo il portoghese di fischi e aggettivi pesanti. Un rapido calcolo, sommando tutte le competizioni stagionali, ha messo in risalto come in quest’annata il talento di Carrara sia stato sostituito ben 19 volte. Un’enormità se ci pensiamo. Sousa è quello che ha creduto in Bernardeschi e lo ha imposto nel grande calcio, ma al tempo stesso è stato anche colui che lo ha sistemato sulla graticola. Oggi quando Berna è uscito sotto gli occhi di Ranieri è tornata in mente la stagione ’94/’95 quando il cambio di Rui Costa per il tecnico del Testaccio era normale come bere un bicchier d’acqua. E questo di Bernardeschi è un altro tema in discussione. Prossima stazione Crotone: altra occasione da sfruttare al meglio. Non mancheranno le difficoltà in Calabria, essenziale che non manchino i 3 punti…