ADV E RENZI: FIRENZE ESCE DAL MEDIOEVO MA INCOMBONO GLI ARBITRI E BERSANI
Firenze in questo momento riflette l’immagine di due volti ‘giovani’, puliti e credibili: Andrea Della Valle e Matteo Renzi. Il secondo fiorentino doc, il primo d’adozione. ADV è l’uomo che ha partorito la nuova vincente Fiorentina, Renzi il ‘Pierino’ che sta provando a rovesciare gli schemi della corrotta ed obsoleta politica italiana.
Rappresentano il nuovo. In una città non piccola e non povera come sostiene Marchionne, ma sicuramente da troppo tempo ferma immobile, una libreria con molti scaffali polverosi. Tema difficile, anche spinoso, parallelo azzardato, ma giuro che non si parlerà di politica. Che nel calcio stucca sempre e non ci incastra proprio niente.
Oltreché grazie ai suoi meravigliosi monumenti, Firenze finalmente può splendere grazie a personaggi intraprendenti e altamente illuminati. La nostra, nell’ultimo secolo, è stata una città fin troppo periferica per quello che rappresenta nella storia del mondo. Sempre ai margini, spesso nascosta. Capace di sfornare i soliti immensi talenti in tutti i campi, ma quasi mai in vetrina, quasi mai al centro dell’attenzione. Un declino immeritato per il fervore che ribolle continuamente in città.
Adesso qualcosa sta cambiando. E lo scopriamo tutti i giorni, lo sentiamo, lo respiriamo camminando per Firenze. La Fiorentina inebria trasversalmente tutti, non è soltanto la squadra più bella e spettacolare del campionato italiano, è diventata in rapidissimo tempo un modello virtuoso, esattamente quello che i Della Valle hanno sempre voluto. Se il fair play finanziario venisse davvero fatto rispettare (ma Platini non avrà mai la forza per imporsi), la Fiorentina diventerebbe una squadra all’avanguardia in tutto il panorama europeo. Poche società sono in grado di esibire le credenziali di quella viola. Ma questo interessa poco, siamo sinceri, non è un argomento che scalda il cuore dei tifosi viola come invece le prestazioni della squadra di Montella, che crescono incredibilmente di domenica in domenica. Sì, la Viola può vincere lo scudetto. Perché ha un gioco ineguagliabile e un’alchimia che nessun avversario ha. E’ spinta dalla forza rabbiosa di una città pronta a qualsiasi sforzo pur di sognare il terzo tricolore. Facciamo un esempio: se fosse necessario accompagnare in trasferta la squadra in diecimila, domattina in diecimila si troverebbero davanti allo stadio per partire. La gente oggi farebbe follie per la Viola. Certo, il campionato è lungo, ma in questo momento sembra impossibile trovare contromosse alla straripante Fiorentina di Montella. Chi può fermarla? Gli arbitri. Loro possono tutto. Sono capaci dell’inimmaginabile. Le partite della squadra di Montella sono costellate da una serie preoccupante di decisioni avverse. Quando la squadra riesce ad essere più forte della mancata espulsione di Bonera (clamorosa!) e del fuorigioco evidente sul gol di Bonaventura (pazzesco!), allora vince. Quando però balbetta e inciampa nel Guida di Chievo, la Fiorentina frena. E allora la società fa bene a comportarsi con educazione, ma a tenere la guardia alta: il trappolone è in agguato! Attenta, Fiorentina. Attento, Andrea Della Valle. C’è puzza di bruciato. La Viola ha diritto come il Montpellier, come il Lille, come il Wolfsburg, come il Dortmund di trionfare a dispetto dei giganti se esibisce un gioco migliore? Tema scottante, risposta sospesa.
Non ho mai votato dalla parte di Renzi, dunque sollevo il dubbio sulla parzialità. Ma è troppo evidente che il nostro concittadino rappresenti l’unica vera ventata di novità credibile nella politica italiana. La genuinità, la freschezza, la capacità persuasiva del suo modo di comunicare potrebbero davvero cambiare il volto all’Italia e conseguentemente restituire a Firenze la centralità che merita. Tuttavia le regole per segarlo sono state messe a puntino, in maniera scientifica e fin troppo perfida. E’ tutto acchitato per far vincere Bersani. Vincerà? In campionato invece, purtroppo ha ragione Moratti, sembra tutto acchitato per far vincere la Juve. Vincerà? Firenze prova oggi a divincolarsi dall’ombra, ad uscire dal suo Medioevo e ad imporre le proprie eccellenze. Come reagirà l’Italia del Gattopardo? Proverà a strangolarla sul nascere oppure è pronta al terzo scudetto viola e a Renzi premier?
Cristiano Puccetti
direttore Sport Lady Radio