A PRATO SARANNO ANCHE TUTTI GOBBI MA FORSE CON LORO E L'ORGOGLIO DEI DV SI PUÒ PUNTARE ALLO SCUDETTO
L'idea l'ha tirata fuori Mario Sconcerti, così abbiamo risolto subito il problema della paternità, ma è talmente buona che merita davvero rilanciarla. "Se dalla nostra avessimo anche Prato - ha detto l'editorialista di Sky e Corriere della Sera nella sua "Piazza Duomo" su Radiotoscana - potremmo vincere lo scudetto". Questione di bacini d'utenza, di numero che fa la potenza. Ogni tifoso, ha continuato Sconcerti, vale 500 euro per una società calcistica: biglietti, abbonamenti tv, magliette, bandierine e cotillons. 500 li vale il tifoso appassionato (il forte fumatore diremmo trattandosi di cicche, anche se la passione calcistica per fortuna non fa male e il fumo si), a scalare valgono gli appassionati medi, i simpatizzanti di varia gradazione, anche i solamente distratti accondiscendenti. Non v'è dubbio che il tifoso sia il vero "valore" del calcio contemporaneo.
A Firenze va di moda il detto "piccolo è bello", concetto poetico che nel pallone serve solo a restar comprimari. La fame di tifosi muove le società più lungimiranti che cercano tifosi nuovi, da pescare in ogni parte del globo. Da conquistare in ogni generazione che si succede nel globo. In ogni comunità di stranieri che risiede nel nostro Paese. Lo potremmo chiamare marketing dell'amore, dell'amore sportivo. La piccola Firenze ha attorno una grande area metropolitana che, passati una dozzina di chilometri scarsi, prende il nome di Prato.
A Prato son tutti a strisce! Diranno in molti. Forse è vero oggi, ma non lo era ieri. Nomineremo il solo Pompa - mitico tifoso viola tuttora ricordato ed omaggiato - che fu pratese e rappresenta i tantissimi ultras viola originali che vivevano nell'hinterland: Sesto, Campi e appunto la "cugina" Prato. Tutto sta a cominciare, evitando di chiudersi a riccio (che di polpa ne è rimasta poca) e proiettandosi verso i prossimi da noi. Ben vengano iniziative a gittata medio lunga, magari giocatori viola che facciano il tour prendendo il giro largo, messi di promozioni, magliette e gadgets da distribuire a pioggia nelle scuole di Firenze e provincia, ma anche di Prato. E perché non nelle altre città della bella Toscana? Che si ricominci a pensare in grande, regalando a Firenze un bacino d'utenza - e quindi risorse alla Fiorentina - importante quasi come quello delle grandi piazze italiane. Così, lo diciamo senza indugio, la Fiorentina potrebbe puntare allo scudetto.
Lo scudetto, ecco una cosa sulla quale Mario Sconcerti non sarebbe d'accordo. Pazienza. Perché lo scudetto si potrebbe vincere anche a Firenze. Certo, di rado. Ma deve essere possibile. Lo scudetto si potrà vincere, anzi si potrebbe provare a vincere (cambiamo forme verbali e la sostanza dell'affermazione muta, si edulcora, si riequilibra), con un bacino capace di gettito più ampio, ma anche se i Della Valle accetteranno quella strana sfida lanciata loro dalla famiglia di ex amici proprietaria della Juventus. Andrea Agnelli ha risposto per le rime al Diego Della Valle versione Santoro. Il rampollo di casa Fiat ha citato festeggiamenti, discoteche e scudetti. L'ha buttata sul pallone. Andrea Della Valle ha risposto per se e per il fratello raddoppiando con un'impennata di geniale orgoglio sulla storia dello "scudetto rubato nel 1982". E' la festa del tifo, quello sano, pieno di sfottò e di sana competizione. I Della Valle hanno le risorse economiche per ingaggiarla quella competizione. Tutto sta a vedere se ne avranno voglia.
Stefano Prizio
giornalista di Radio Toscana e Squer.it