Prato, Diamanti: "Il mio sogno resta Firenze"

18.01.2007 17:33 di  Leonardo Menicucci   vedi letture
C'era un vecchio detto latino che recitava "nemo profeta in patria", e spesso nel calcio questa massima ha avuto un riscontro pratico, avendo molti giovani trovato valorizzazione e consacrazione fuori dalla propria terra e dal proprio ambiente. Ma non è stato così per Alessandro Diamanti, il quale, talento puro e pratese doc, sta conoscendo nella squadra della sua città quel riscatto di cui era creditore con il destino, dopo i tanti eventi negativi che hanno segnato ma non demolito la sua carriera di calciatore. Diamanti, 23 anni, costituisce non a caso in questi giorni l'uomo mercato della società laniera. Alessandro, molte società ti stanno facendo la corte, si parla infatti di Udinese, Frosinone e Perugia sulle tue tracce, cosa ci puoi dire in merito? "Non sono al corrente in via diretta di trattative che mi riguardino, non saprei come rispondere. Se c'è qualche novità la conosce solo il mio procuratore. Io comunque credo di rimanere a Prato fino alla fine dell'anno". Qualcuno sicuramente ti ha cercato l'anno scorso. "Non all'inizio di questa stagione, piuttosto precedentemente, a gennaio. Mi volevano Salernitana, Spezia, Perugia e Pescara, ma il presidente Toccafondi ha voluto trattenermi assolutamente". Ma tu, onestamente, a Prato ci rimarresti con piacere? Qualche mese fa, infatti, diventò di dominio pubblico un'intervista nella quale ti saresti sfogato contro l'ambiente, e avresti chiesto di essere ceduto al termine della stagione. "I toni di quell'intervista furono decisamente ingigantiti dalla radio a cui la rilasciai. Come posso avercela con i tifosi, quando in curva ci sono dei miei amici, che mi considerano per giunta uno di loro? Io sono attaccato alla mia città, e quando il presidente Toccafondi mi ha chiamato, dopo la parentesi Albinoleffe, non ci ho pensato due volte prima di accettare, anche per l'amicizia che mi lega a lui". Una cosa, però, potrebbe essere vera, tu meriti un grande palcoscenico... "Sicuramente ho voglia di calcio vero, era anche ciò che volevo comunicare in quell'intervista. Purtroppo non ho avuto esperienze felici fino ad ora, a Bergamo con l'Albinoleffe ho avuto diverse contarietà, molte persone non mi volevano bene..., in pratica hanno fatto in modo che andassi via, ma su questo preferirei non aggiungere altro. A Firenze, quando approdai 4 anni fa in C2, ero ben visto, poi ebbi questo pneumotorace spontaneo che mi stroncò l'annata, sfortunatamente riuscii a giocare solo 3 partite". Se hai voglia di grande calcio sognerai sicuramente una grande platea nella quale cimentarti... "Da tifoso della Fiorentina mi piacerebbe tornare a giocare lì, e anche Napoli non mi dispiacerebbe di certo! Io però ho vissuto molto bene a Bergamo, è una città che mi piace molto e ci tornerei volentieri, ovviamente se mi chiamasse l'Atalanta". Quale è il ruolo in campo che ti piace interpretare maggiormente? "Io sono un trequartista puro e nel modulo di Bisoli, che prevede il 4-3-3 a rombo, gioco alle spalle delle due punte. Ma qualche volta ho giocato anche da seconda punta". Ed a giudicare dai 7 gol segnati in 14 partite starai facendo la felicità del tuo allenatore ma quale, tra quelli che hai avuto, ti è rimasto più nel cuore? "Il miglior allenatore ce l'ho oggi, ed è Bisoli. E' un tecnico molto bravo ed anche umanamente è un grande persona. Con lui ho un rapporto unico".