Scelte semplici e sicure, navigando a vista. La prima impronta di Goretti sulla Fiorentina
Calma e lucidità nelle scelte, senza voler strafare e con decisioni più "normali" possibile. Roberto Goretti, nella sua conferenza stampa da nuovo direttore sportivo della Fiorentina, ha fatto trasparire questo. Insediatosi da pochi giorni in un ruolo che ha già ricoperto per molti anni in carriera - ci ha tenuto a ribadirlo -, il nuovo ds altri non è che una figura già presente in società prima dell’addio di Daniele Pradè, uomo grazie al quale ha fatto un balzo in avanti nella sua storia da dirigente e che infatti ha tenuto a ringraziare. Subito prima di essersi assunto le responsabilità della Fiorentina appena (ri)nata e di quella che verrà.
Vanoli, l'usato sicuro come prima scelta
Sì, perché Goretti, dopo i circostanziali ringraziamenti alla presidenza per l’opportunità concessa, si è messo sulle spalle le scelte che ha appena fatto per il nuovo corso sportivo. A partire dall’allenatore: "La scelta è ricaduta su Vanoli perché volevamo fare un reset". La nuova guida tecnica della Fiorentina è stata la sua prima decisione da ds viola, diretta su una figura che conosceva già bene - ex compagno di squadra a Bologna, primi anni Duemila - e che sapeva non avesse bisogno di tempo per capire la città e più in generale l’ambiente: "Lui sente il peso della maglia. Mi ha detto: ‘Goro, io so qual è la mentalità che serve per riportare la Fiorentina dove deve stare’". Vanoli è stato questo, un personaggio di calcio che non necessitava di un solo attimo per scoprire Firenze e la Fiorentina, una sorta di usato garantito per una situazione d’emergenza come quella attuale. La prima vera decisione di Goretti è stata tutto ciò: essere coscienti dello stato attuale delle cose, consapevoli che non c’è altro tempo da perdere e volendosi, per questo, affidare a qualcuno di già esperto in materia, intesa sia come piazza che come circostanza (Vanoli era già subentrato in corsa in una situazione di classifica drammatica, a Venezia nel 2022, prendendo una squadra penultima e portandola ai playoff).
Mercato alle porte. Navigando a vista
Ma la scelta del dopo Pioli è stata solo la prima di quelle che sarà chiamato a prendere Goretti. Il mercato di gennaio non è così distante e sarà la prima sessione trasferimenti condotta solo dalla sua mente, anche se si avvarrà di stretti collaboratori che partono da Raffaele Rubino. Sempre, però, con la testa ben salda sulle spalle e navigando a vista: "Ora guardiamo al presente, con un mezzo occhio al futuro. Ragionerò come se dovessi stare alla Fiorentina per dieci anni, consapevole che potrei rimanere anche solo una settimana". E poi: "Adesso vediamo di uscire da questa situazione e poi penseremo a costruire qualcosa insieme". Conscio del pericolo (il momento attuale impone piedi saldamente a terra), Goretti rimane incollato al presente senza fissare l’orizzonte chissà dove, pronto a proteggere l’allenatore che ha appena portato e attento a non fare il passo più lungo della gamba. Il primo obiettivo è portarsi fuori dall’attuale classifica horror, poi sarà il naturale andamento delle cose a determinare le ulteriori scelte. Con calma e lucidità, senza voler strafare e con decisioni più "normali" possibile.
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