"Manca poco": da Pioli a Ferrari, quel mantra viola che deve diventare realtà
“Manca poco!”. Due parole che, in casa Fiorentina, non hanno portato più di tanto bene nel recente passato ma che anche nelle ultime ore sono risuonate quasi come se fossero portatrici di qualcosa di profetico. E di positivo. Le ha pronunciate ieri il direttore generale Alessandro Ferrari, con la speranza di annunciare una svolta imminente della squadra viola, a partire dalla sfida di sabato a Reggio Emilia contro il Sassuolo. Ma prima di lui le aveva utilizzate anche Stefano Pioli (il tutto appena due mesi fa), prima di cinque partite da incubo che portarono alla sua cacciata.
Parole già sentite
Ieri Ferrari ha voluto dare fiducia all’ambiente, sull'onda del "patto" stabilito tra squadra e tifo viola dopo la sconfitta di Bergamo: “Mister Vanoli è arrivato e si è calato subito nella parte: è ad un passo da avere la chiave di lettura nella testa dei giocatori. Ripeto, siamo ad un passo dall’uscire da questa situazione”. Il déjà-vu è stato inevitabile: il 28 settembre, infatti, Stefano Pioli commentava l’ennesimo pareggio deludente - lo 0-0 nel derby con il Pisa - dicendo: “Manca poco per vedere la mia Fiorentina: dobbiamo concedere qualcosina in meno ma oggi abbiamo prodotto qualcosa in più”. Due mesi e mezzo dopo quella conferenza surreale, il bilancio fu drammatico: un pareggio, quattro sconfitte, panchina saltata e una classifica che, da allora, non è più cambiata, se non in peggio.
Dalle parole ai fatti
Il rischio, oggi come allora, è di accontentarsi delle frasi di conforto. Le parole di unità e compattezza - al netto del bel confronto tra squadra e tifo - non bastano: occorre trasformarle in azioni concrete. Ranieri e compagni dovranno far diventare quel “poco” qualcosa di tangibile sul campo, perché il tempo stringe e la zona retrocessione non aspetta. La tifoseria viola seguirà la squadra in massa a Reggio Emilia (saranno al massimo 2.500 i tifosi al seguito della Fiorentina) ma non basteranno applausi e speranze. Quel “poco” che manca deve tradursi in punti reali, in una Fiorentina capace di vincere e scrollarsi di dosso la pressione. Il parallelismo con il passato è chiaro: “Manca poco” è già stata una promessa trasformatasi presto in un'illusione. La sfida ora è trasformare il mantra in realtà.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 2/07 del 30/01/2007
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