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Gosens e Fazzini, gli aghi della bilancia viola: Vanoli conta sui loro rientri per cambiare volto

Gosens e Fazzini, gli aghi della bilancia viola: Vanoli conta sui loro rientri per cambiare voltoFirenzeViola.it
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Oggi alle 10:00Copertina
di Mattia Verdorale

Non ho cambiato modulo perché avevo diverse assenze”, ha commentato Paolo Vanoli dopo la sconfitta contro il Sassuolo, fotografando senza giri di parole la difficile situazione della Fiorentina. Le assenze chiave di cui parla Vanoli possono essere tradotte in Fazzini e Gosens, entrambi alle prese con infortuni che limitano le scelte tattiche del tecnico. Anche se in momenti come questo Vanoli continua a ripetere che moduli e schemi passano e dovrebbero passare in secondo piano, senza questi due giocatori, i limiti stanno diventando davvero concreti. Gosens e Fazzini, ad oggi, sono gli aghi della bilancia che potrebbero permettere di cambiare volto alla squadra, in attesa del mercato di gennaio.

La presenza di Gosens infatti diventa cruciale per qualsiasi passaggio dalla difesa a tre a quella a quattro. L’esterno tedesco può ricoprire il ruolo di terzino sinistro o di esterno alto a centrocampo, offrendo flessibilità e copertura su tutto il fronte sinistro. Fazzini, invece, offre soluzioni in un 4-3-2-1 “a albero di Natale”: affiancando Gudmundsson come secondo trequartista alle spalle di Kean, può dare equilibrio e fluidità a una squadra che oggi fatica con la doppia punta. I loro rientri saranno attentamente monitorati nei prossimi giorni, perché non si tratta solo di recuperare due giocatori.

Si tratta di ritrovare libertà tattica, di poter cambiare. Vanoli lo sa: la squadra ha bisogno di uomini in grado di far girare il modulo e ridare fiducia al gruppo. Senza Gosens e Fazzini, il tecnico resta costretto a contenere i danni; con loro, può finalmente provare a cambiare qualcosa e tentare di far ripartire la Fiorentina. In una stagione dove ogni dettaglio può fare la differenza, il ritorno dei due diventa molto più di un semplice rientro in campo: può essere la chiave per sbloccare una squadra in difficoltà e riaccendere speranze che, oggi, sembrano lontane.