Comuzzo, un errore marchiano di un anno comunque indiscutibile. A Roma già per rifarsi

Quando viene presto, l’occasione per rifarsi è ancora più ghiotta. Sono le volte in cui non vedi l’ora di compensare a un errore, più o meno marchiano che possa essere stato. Succede nella vita, succede nel calcio, succederà domani a Pietro Comuzzo, pronto a rimettersi subito l’elmetto e tornare a picconare là dietro, dove ha sempre fatto il suo dovere. Il riferimento va alla grossa ingenuità commessa giovedì sera al Villamarin, quando un semplice movimento incontro di Bakambu l’ha portato a perdere un duello difensivo di semplice marcatura, spianando al centravanti la strada per servire l’assist del vantaggio andaluso.
Peccati (doverosi) di gioventù
Una sbavatura da matita rossa quando davvero non ci voleva, condannando la Fiorentina a patire proprio quel che avrebbe dovuto evitare: subire l’iniziativa del Betis nei primi minuti di gara. Non doveva accadere, così non è stato. Un peccato per quello che appariva come un normalissimo allacciamento tra stopper e centravanti, dove bastava non far girare le spalle all’attaccante per non rendere pericolosa l’azione. L’ha evidenziato anche Gosens nel post-gara: "Il primo gol è stato abbastanza banale, un duello perso su una palla lunga, che comunque può succedere. È un gol evitabile, davvero un peccato". E non servivano le parole del tedesco per notare che quello di Comuzzo è stato purtroppo un brutto errore, forse fotografia della seconda parte di stagione del ragazzo. Salito alla ribalta con un autunno da vero baluardo accanto a Ranieri, tanto da guadagnarsi la prima chiamata in Nazionale, l’avvento di Pablo Mari in maglia viola, probabilmente il cambio di modulo e la quadra trovata da Palladino con gli interpreti attuali hanno inciso sul suo 2025, in cui il difensore ha visto calare e non poco il minutaggio e le presenze da titolare.
Anno in calo, ma stagione indiscutibile
Una fase di appannamento in cui non si può far altro che rincuorare un ragazzo del 2005 che ha dato sempre tutto, conquistandosi col sudore i giudizi benevoli della critica sportiva. Uno scivolone del genere, anche nella cattiva sorte, può capitare, vista l’età e - spezzando una lancia in suo favore - la marcatura in questo caso di un cliente davvero scomodo - Bakambu rimane pur sempre un centravanti di respiro internazionale -, nonché la pressione di un evento del genere. Comuzzo è un patrimonio della Fiorentina, la sua annata resterà comunque quella dell’affermazione e si cresce e si impara soprattutto dagli errori. A maggior ragione quando c’è subito la chance per rifarsi. Domani a Roma, altro appuntamento non da ridere, mancherà Ranieri per squalifica, Pablo Mari tornerà a guidare la difesa e Pongracic e Comuzzo agiranno ai suoi lati (a meno di clamorose sorprese): quale occasione migliore, se non un altro grande match che mette in palio qualcosa di appetitoso, per scendere in campo ancor più col coltello tra i denti?
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