SABATINI, Viola, rinnova Vlahovic! Castrovilli forte
Walter Sabatini, responsabile dell'area tecnica del Bologna e del Montreal, ha parlato in vista della partita di domenica dei rossoblu contro la Fiorentina: "I viola ha un potenziale ragguardevole e mi pare ora stia facendo bene, hanno dei giocatori che invidio fortemente. Non vi dico chi, ma sono tanti. Parlare di Castrovilli e Vlahovic è quasi scontato e obbligatorio, non importa essere direttori sportivi ma osservatori del calcio. Noi siamo una squadra forte a nostra volta, ma quando abbiamo gli undici titolari. Quando abbiamo avuto assenze rilevanti, come sarà domenica, diventiamo normali e mi dispiace perché vorremmo giocarcela nel pieno delle possibilità e non sarà così".
Come arriva il Bologna?
"Non intristito, la tristezza è da perdenti, con quella non si gioca. Noi arriveremo con furore ed esaltazione, almeno io sento questo dentro. Rivista però con tranquillità la sconfitta di Bergamo, devo dire che nei primi venticinque minuti siamo stati all'altezza e abbiamo avuto diverse occasioni per trovare il vantaggio. Dopo l'espulsione invece abbiamo subito un'onta sportiva, ma i risultati negativi servono a formare il carattere. Siamo una costituenda squadra, non ancora definitivi".
Come sono gli americani nel calcio?
"Ne ho avuti diversi, e Saputo è una mosca bianca, come essere umano. Moderato nei giudizi e nelle riflessioni, ma anche molto aperto: è un piacere confrontarsi con lui. Ho avuto anche Pallotta, in una situazione turbolenta. Commisso a Firenze si è presentato con molto entusiasmo, ho visto che questo gli è stato fiaccato perché non gli è stato concesso di intervenire sulle strutture. Le proprietà straniere però sono un bene per il nostro calcio, portano capitali e risorse nuove. Mettiamo da parte la nostra supposta superiorità nel calcio e accettiamo il confronto con gli altri. Mi è capitato di sentirmi depositario dei segreti del calcio ma mai lo sono stato e mai lo sarò".
Schouten da dove l'avete pescato?
"Questo è fortissimo, io lo definisco il signore del centrocampo. Non è merito mio, però, l'hanno preso Di Vaio e Bigon prima che arrivassi. Ora però lo sto gestendo con grande soddisfazione, ha mentalità nordica e disciplina, puntualità e capacità lavorative eccelse".
Lei è mai stato vicino alla Fiorentina?
"No".
Che rapporto ha con Pradè?
"Ottimo, possiamo dire di essere buoni amici. C'è rispetto e stima reciproca anche se non abbiamo mai lavorato insieme".
La figura del ds si è snaturata?
"Chi arriva si vuole affidare al reparto scouting, poi però vuole prendersi il merito in prima persona. Un grande errore, perché il direttore sportivo non fa solo il mercato, ma consola l'allenatore, i giocatori, parla col presidente... Peccato sia un po' svilita come figura. Per me no, perché ho il mio carattere: se sarà troppo svilita, sarà l'ultimo giorno in cui avrò lavorato".
Comandano i giocatori ormai?
"Il primo rinnovo che ho dovuto fare è stato De Rossi, e dovevo farlo entro due mesi. Però per fortuna è rappresentato da Sergio Berti, che a Firenze conoscete bene. Persona leale, poteva mettermi spalle al muro ma non l'ha fatto. Il problema non sono i calciatori, ma chi li rappresenta. Le società ormai possono far poco, se non rivedere i contratti in tempi non sospetti. Poi ho un'opinione: nel calcio l'unica cosa che non mancano sono i giocatori, se non si arrivano a condizioni ideali si cambiano. Alla Fiorentina, comunque, consiglio di fare il nuovo contratto a Vlahovic, mi piace tanto per personalità e carattere. Scavino sui rigori, vince i duelli: spero la Fiorentina riesca a sistemarlo".
Il modello Atalanta è riproducibile?
"Sì, ci vogliono proprietà serie e solidissime come i Percassi, darsi dei tempi medio-lunghi per creare qualcosa e parecchia fortuna. Senza di quella il calcio non si gioca. Gasperini è allenatore speciale ma ce ne sono altri in giro in Italia e nel mondo. Pazienza, fortuna e proprietà".
Quali allenatori le piacciono di più in Serie A?
"Non è corretto fare nomi, perché se nomino qualcuno alzo il loro livello contrattuale. Non faccio torti alle società, intanto sono contentissimo del mio: Mihajlovic è formidabile, gli altri li vedo da spettatore".
Tempo fa ammise l'errore di Gerson.
"La maglia del Flamengo pesa tanto quanto quella della Fiorentina o della Roma, il giocatore Gerson all'epoca li valeva quei soldi che spesi. Poi gli errori sul campo li ammetto, sono feroce con me stesso. Non sarei carino nel citare i giocatori che ho sbagliato".
Ha smesso di fumare?
"Sì, mi hanno costretto. Questa roba che fumo, quelle elettroniche, sono una robaccia immonda".