DI CARLO, Determinazione e follia alleate. Viola...
Ecco la conferenza stampa completa del tecnico del Chievo, Domenico Di Carlo, alla vigilia della sfida con la Fiorentina: "La Fiorentina è forte, lo dicono il grande lavoro fatto da Corvino e da Pioli che hanno in squadra grandi giocatori perciò la Fiorentina dovrà e deve fare un campionato di alta classifica. Con Muriel credo che abbia dato un messaggio in tal senso alla squadra. Quindi complimenti a Corvino e alla proprietà ma noi siamo il Chievo e dobbiamo riscattare la sconfitta e questo mi dà fiducia perché ho visto i ragazzi carichi per affrontare la Fiorentina nella maniera giusta. E per battere la Fiorentina ci vuole il miglior Chievo. Come si toglie spazio ai viola? Se tu non attacchi, gli hai già tolto la profondità, bisogna essere brav nelle marcature preventive e non perdere palloni sulla trequarti, che abbiamo sbagliato con la Juve ad esempio. Ma determiniamo noi il nostro percorso come ho detto ai ragazzi che ho visto pronti alla battaglia. Mercato? Con la società parliamo quotidianamente ma il vero mercato inizia lunedì. Domani siamo concentrati sulla partita ma da lunedì potrebbe esserci qualche occasione, sia per chi parte che per chi arriva. Saranno tre giorni di fuoco per tutti ma oggi tutti concentrati sul pezzo e sulla Fiorentina che possono non far rendere al meglio.
Se la gara incide sul mercato? Non molto, incide sulla classifica e sul morale. Io ci credo come ci credono i ragazzi, ma sono realista però ho uomini veri e dico sempre loro che la determinazione e la follia devono essere nostri alleati da qui alla fine compreso domani. La follia significa giocare da Chievo, con compattezza e aggressività, lottare su ogni pallone e giocare con gli occhi arrabbiati di chi vuole e sa che ha bisogno. Noi non possiamo fare calcoli, dobbiamo rimanere forti dentro, squadra, determinati, cattivi e con gli occhi giusti come ho visto in questi giorni e mettere in campo tuta la rabbia possibile. Moralmente e con questi valori ce la giochiamo con queste squadre forti, non partiamo sfavoriti. Io alleno uomini veri, la differenza non è sul piano tecnico perché Muriel ad esempio è di spessore e importante ma umano, sul piano dell'organizzazione e dei valori, questo deve fare la differenza. Come con la Juve, deve essere un percorso lungo ma senza pressioni, senza demoralizzarsi se non arrivano le vittorie perché le vittorie arrivano quando ci sei dentro e hai lavorato bene".