MONTELLA CONTRO I TIFOSI: ORA BASTA. SQUADRA MOLLE, SOLITI ERRORI IN DIFESA

Firenzeviola.it ospita come sempre al termine di ogni partita giocata dalla Fiorentina il commento di Enzo Bucchioni, prestigiosa firma del QS e già nostro editorialista, per approfondire la prestazione della squadra di Montella
15.05.2015 00:38 di  Enzo Bucchioni   vedi letture
MONTELLA CONTRO I TIFOSI: ORA BASTA. SQUADRA MOLLE, SOLITI ERRORI IN DIFESA
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© foto di foto Federico De Luca

Non è facile trovare una città e una tifoseria disposta a credere che si possano rimontare tre gol a questo Siviglia, non è semplice trovare un credito così grande, uno stadio con quasi quarantamila tifosi quando era chiaro che l’impresa sarebbe stata umanamente impossibile dopo la disastrosa partita d’andata. Tutto inutile. L’affetto, la passione non sono bastati a caricare la Fiorentina che non ha saputo trovare neppure l’orgoglio per regalare non dico la conquista della finale, la remuntada, ma almeno la soddisfazione di una vittoria, una prestazione tutta muscoli, carattere e cuore. Solo questo chiedeva la città. Invece niente di niente.

E per gradire altri due gol da pesare, incartare e portare a casa, se non sbaglio così sono diciannove nelle ultime otto partite. Numeri da urlo, da brivido, per una squadra che una volta di gol ne prendeva pochi, sapeva difendere e adesso si ritrova nuda davanti ad ogni attacco, Siviglia, Empoli o Cagliari che sia.

Ormai le partite della Fiorentina sono tristemente uguali, attacchi prevedibili e banali, frutto di un’azione troppo lenta e orizzontale che consente a tutte le difese di piazzarsi, errori di mira e di lucidità davanti alla porta, difficile riconquista della palla, difesa sempre impreparata soprattutto negli attacchi dalle fasce (sinistra in particolare) che ripete le stesse ingenuità. Non è mancato neppure il solito rigore sbagliato, questa volta è stato Ilicic a confermare la precaria freddezza dal dischetto: sei errori su sette tiri. Da Guinness dei primati.

Montella, come al solito, sostiene che questa squadra ha fatto di più del suo potenziale e su questo non siamo d’accordo. Augura a Firenze e ai fiorentini di trovare altri uomini come quelli che oggi vestono la maglia viola, ma forse non conosce la storia della Fiorentina. E prendersela con i tifosi per l’ennesima volta è assolutamente imperdonabile. L’allenatore ha superato ogni limite della presunzione, continuare a dire che questa è la dimensione della città e della squadra è offensivo. Lui in tre anni la Fiorentina non l’ha cresciuta, ha fatto meglio nella prima stagione che nelle altre due.

E poi dei fischi dei tifosi bisogna avere rispetto, questa è gente che ha seguito la Fiorentina anche in C2, ma quella squadra giocava con il cuore, questa un po’ meno. Ci sono modi e modi di perdere, Firenze non vuole vedere la sufficienza di queste ultime sconfitte, accettate come fossero figlie del fato.

Se Montella vuole farsi cacciare per sperare di andare a coronare il suo sogno a Roma, forse non ha capito chi sono i Della Valle e cos’è Firenze. Un’altra volta rifletta prima di parlare, ma riflettere non è il suo forte.     

Mancano tre giornate al termine del campionato, resta un quinto posto da difendere dagli attacchi della Sampdoria, dell’Inter e del Genoa e tornando a parlare di calcio, noi siamo ancora qui a sperare che questa squadra trovi la forza per conquistare i punti che servono, ma a fine stagione sarà opportuno fare un esame serio e approfondita su una domanda, una sola: perché questa squadra che a marzo aveva davanti il terzo posto in campionato, la finale di coppa Italia e quella di Europa League, ha fuso il motore come fosse un’utilitaria lanciata per troppo tempo al massimo dei giri.

La crisi è vistosa, crisi tecnica e crisi atletica. Il fallimento di un gioco che promette tanto e non da in cambio niente è totale: neanche il Barcellona gioca più così. Ma quello che deve far pensare è l’assoluta mancanza di grinta, di rabbia, di cattiveria, anche ieri sera i viola sono arrivati regolarmente secondi su tutte le palle. Perché?

Le scorie della partita d’andata, una gara preparata male e giocata anche peggio, sono rimaste nella mente e nelle gambe dei giocatori. Montella non ha saputo dare la carica (un classico) e non ha inventato niente, come al solito, semplice il ritorno al 3-5-2 con Ilicic al posto di Gomez. Il risultato è un altro fallimento.

Di Ilicic ormai sappiamo tutto, è giocatore dalla straordinaria tecnica e incisività quando l’ostacolo e l’avversario sono bassi. Con l’Empoli Ilicic può fare la differenza, con il Siviglia è più che normale. Non rimpiango il Gomez di questi tempi, ma sull’ammutinamento del tedesco che non si è riscaldato quando ha avuto l’ordine dell’allenatore ci sarà da riflettere e la giustificazione di Montella non torna.

Insomma, l’eliminazione da una semifinale di Europa League potrebbe anche essere presa bene  come vorrebbe Montella (in fondo i viola sono andati lontani) se la Fiorentina non fosse stata asfaltata per evidenti errori e ingenuità dell’allenatore e per la mancanza di personalità dei giocatori. Certe partite non si possono giocare così.

Come potrebbe essere stata accettabile l’eliminazione dalla coppa Italia con la Juve se la partita di ritorno non fosse stata clamorosamente regalata per un approccio sbagliato, dopo il capolavoro dell’andata.

Non si può costruire e poi buttare giù tutto, la sensazione è che questa squadra sia un castello di sabbia. In tre anni non ha trovato certezze e solidità, anzi nella fase difensiva è peggiorata.

A tutto questo, secondo me, dovrà rispondere Montella perché il danno sportivo, ma anche economico è evidente. Se non si dovesse centrare il quinto posto saremmo alla iattura.

Questa squadra è stata costruita per centrare degli obbiettivi, la stagione dura dieci mesi, non è accettabile che la Fiorentina abbia giocato bene, con intensità, soltanto a gennaio, febbraio e marzo. Poi inizio incerto e finale disastroso.

Per il futuro serve un chiarimento radicale. Questa è una squadra vecchia, l’età media è alta, ci sono troppi stranieri. La rifondazione si impone con giovani e italiani guidati da alcuni leader che pure in questo gruppo esistono.

L’allenatore non ci sembra in sintonia con la proprietà e la città da molto tempo, non da oggi. E’ più di un anno che non nasconde lo scetticismo, che fa battute e lancia messaggi.

Cosa pensa di essere pronto per allenare il Real Madrid ? Sappia che da quelle parti non sono buoni come i fiorentini, laggiù fischiano anche dopo aver vinto la Decima, provi a immaginare cosa sarebbe successo se avessero preso cinque gol dal Siviglia. Provi. Rifletta e poi si dia la risposta.

twitter @EnzoBucchioni

Enzo Bucchioni