LA SAGA DELLE OPPORTUNITÀ PERSE

30.04.2015 00:00 di  Sonia Anichini   vedi letture
LA SAGA DELLE OPPORTUNITÀ PERSE

Quando mai ci risuccederà che ci fischiano due rigori a favore a Torino contro la Juventus? Probabilmente mai più, ma purtroppo non siamo stati in grado di mettere a frutto questo “privilegio” che ci era toccato. I rigori sono per le squadre di calcio una benedizione, una possibilità di indirizzare le partite in un certo modo, l’opportunità di raddrizzare le sorti di un incontro. Per la Fiorentina quest’anno sono un vero e proprio problema: 5 sbagliati su 6 concessi in campionato. Si parte da Genova, dopo sbagliamo il possibile 1-1 contro la Samp, a Parma il rigore del pareggio è fallito da Gomez, in casa col Toro non insacchiamo quello del possibile vantaggio, come contro il Verona e ultimo ieri quello del possibile 2-2 contro la Juve. Le gare potevano ugualmente finire come poi è realmente successo al fischio finale, ma il rammarico resta. 
Abbiamo preso 10 gol nelle ultime partite segnandone solo 2 e questo resta il problema lampante della Fiorentina. Giochiamo più col falso nove quando abbiamo l’attaccante in campo, che quando non c’è. Continuiamo, ormai agli sgoccioli del campionato, a sperare che Gomez sia decisivo, ma le speranze restano vane. I numeri sono aridi ma siamo alla quarta sconfitta consecutiva e siamo scivolati al settimo posto: adesso saremmo fuori dalle competizioni europee e non si sa se sarebbe un male o un bene, visto quanto si parla in questo momento di dispendio di forze fisiche e mentali dovute ai troppi impegni.
Perdere contro i gobbi, ci sta e succede quasi sempre, ma buttare via le occasioni dispiace sempre tanto. Complimenti a Joaquin, che si era procurato i due rigori, ma non è servito a niente. La difesa è nelle ultime partite sempre in difficoltà, anche se ruotano gli uomini gli errori restano. Salah sembrava ispirato dallo Stadium, come era successo in Coppa Italia, ma è stata solo un’illusione e non si sa chi altri avrebbe potuto segnare, se Ilicic non si fosse inventato in extremis il secondo gol su punizione ma era ormai troppo tardi.
 I punti lasciati per strada sono però altri e leccarsi le ferite è un gioco che non porta comunque a niente. Se vogliamo dare un senso a questa stagione, dobbiamo raschiare il barile delle energie per scalare la vetta dell’E.L. per poi fare le dovute valutazioni sul futuro.
La squadra è rimasta a Torino, forse l’aria è più buona, e rientrerà stasera in vista della gara di domenica contro un’altra squadra, il Cesena, quasi retrocessa. Bischerate, come si dice a Firenze, ne abbiamo già viste abbastanza quindi cerchiamo di ritrovare i risultati e il conseguente sorriso.

La Signora in viola