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Alberto Polverosi: "Il vero problema della Fiorentina è l'assenza di Commisso"

Alberto Polverosi: "Il vero problema della Fiorentina è l'assenza di Commisso"FirenzeViola.it
venerdì 30 maggio 2025, 16:13Radio FirenzeViola
di Niccolò Santi

Queste le parole del giornalista del Corriere dello Sport-Stadio, Alberto Polverosi, intervenuto a "Palla al centro" su Radio FirenzeViola: "Quello che sta succedendo a Firenze mi sembra che vada oltre Pradè e Palladino. Una crisi così, nella Fiorentina, non me la ricordo. Così come nei club più sgangherati. Oggi non è immaginabile dirigere una società come la Fiorentina a settmila chilometri di distanza. E' sbagliato. Prendi il parolungamento di Palladino: la Fiorentina ha fatto uscire che il primo ad avere questa idea è stato Pradè. Ma Commisso come fa a dire se è una buona idea o no? Non lo sa. Deve per forza sentire quello che gli dice Pradè o il dg. Ma non può funzionare così, perché Palladino i soldi li prende da Commisso, non da Pradè o Ferrari. Il presidente della Fiorentina deve stare qui. Anche perché Commisso ha fatto a Bagno a Ripoli qualcosa di enorme, e chi lo gestisce? Pradè e Ferrari. Ma non può essere così. E' da qui che nasce tutto: dall'assenza del Patron".

Commisso ha detto: "Siamo pochi ma bravi".
"Sono troppo pochi, questo di sicuro. Che siano bravi bisogna stabilirlo. Se Commisso fosse stato qui, secondo me, Palladino non sarebbe andato via. Perché Rocco gli avrebbe ricordato di aver detto di lui 'sei mio figlio'. Per me lo Scudetto lo vince De Laurentiis, il secondo posto è di Marotta. Mentre i club di cui non si conosce il proprietario finiscono in fondo. Questa situazione qui può portare solo alla vendita della società, a meno che non ci sia un ribaltone. Non si sa quante altre crisi ci saranno: ogni sconfitta diventerà un potenziale dramma. Quando Pradè tira le orecchie a Palladino diventa un caso. Se lo fa Commisso, Palladino sta zitto. Perché alla fine Pradè e Palladino sono due dipendenti. Alla Fiorentina non si capisce più nulla".

Quando c'era Barone era diverso?
"Sì perché era Commisso a Firenze, era come Galliani per Berlusconi. Mi hanno detto che quando Barone è andato a parlare con Sarri, non c'era sintonia economica. Sarri gli chiese 'posso parlare con Commisso?' e Barone gli rispose 'no, perché Commisso sono io'. C'era un'identità chiara. Adesso no. I racconti a Commisso, per quanto possano essere veritieri, sono comunque filtrati da altri. Ma quanto interessa a Commisso essere qui? Rispetto alla sua azienda personale, penso che questa sia un'aziendina per lui".

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