VIA LIBERA AGLI ALLENAMENTI DAL 4 PER ALCUNI CLUB, MA SCENARIO NON CHIARO. I VIOLA...
Fa discutere l'ordinanza della Regione Emilia sulla possibilità di tornare ad allenarsi dal 4 anche per gli sport di squadra, ovviamente in maniera ancora individuale, bloccati invece a livello governativo con la Campania - per ora - disposta a seguirla. In queste ore molte regioni stanno prendendo decisioni contrastanti con il DPCM in vigore dal 4 marzo, tra attività aperte o chiuse, possibilità di tornare nelle seconde case o meno e attività motoria e sportiva ad ogni livello.. Stessa discrepanza si sta verificando su quanto possono fare le società di calcio, che dovrebbero tornare ad allenarsi nei propri centri sportivi il 18 maggio. Soprattutto le romane però si sono lamentate di questa decisione, vista la possibilità, dal 4 marzo, di correre comunque nei parchi (dove li apriranno, perché anche al riguardo c'è ancora difformità da Comune a Comune) dove i giocatori sarebbero ancora più a rischio. la Fiorentina infatti ha proibito ai propri tesserati di andare a correre nei parchi, anche per evitare contatti con tifosi e persone in generale, come accadde a Vlahovic alle Cascine quando era già positivo.
E nonostante il premier Conte abbia bocciato misure fissate da amministratori locali meno restrittive di quelle del DPCM, il governatore dell'Emilia Romagna ha firmato un'ordinanza che permette a professionisti e non professionisti, "nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento in strutture a porte chiuse, anche per gli atleti di discipline sportive non individuali" dando così il via libera anche alle squadre di calcio della Regione. Dal 4 insomma Bologna, Parma, Sassuolo e Spal (per citare i club di A) possono tornare ad allenarsi nei rispettivi centri sportivi mentre tutte le altre squadre dovranno allenarsi in casa o correre singolarmente al parco, creando così una disparità di trattamento ma soprattutto di preparazione a meno che non ci sia una diffida all'Emilia o un'apertura per tutte le altre regioni dal Governo nelle prossime ore. Perché se il permesso passasse altre Regioni potrebbero seguire l'esempio, con la Campania "spinta" dal Napoli in testa, proprio in questi minuti il pur ferreo De Luca ha aperto alla questione. La Fiorentina non farà invece alcuna pressione sulla Regione perché seguirà la via comune già discussa oggi in Lega, ossia di seguire le direttive che il Governo reputa giusti per la salute di tutti, scegliendo semmai la via del dialogo tra istituzioni.
Sempre che non siano i Comuni ad opporsi, tanto per ribadire quanto sia difficile muoversi tra decreti e ordinanze regionali e comunali. Certo per le squadre delle regioni con alto indice di contagi il problema resterebbe e per questo serve anche che al più presto venga approvato il protocollo per le misure di sicurezza dal punto di vista medico-sanitario, proposto dalla Lega ma bocciato dal comitato scientifico e dunque da integrare, in meno di tre giorni a questo punto. Proprio ieri il ministro dello Sport Spadafora ha sottolineato l’esigenza di trovare un protocollo medico univoco. Altrimenti sarà il governo stesso a dichiarare chiusa la stagione . Un protocollo che chiede anche l'Aic prima di iniziare qualsiasi attività. E proprio per questo tra le squadre emiliane che hanno avuto il via libero della regione il Parma si mostra titubante ad iniziare senza un protocollo per tutelare la salute dei giocatori e per dare un volto e un nome a chi deve prendersi le responsabilità. Si muoverà qualcosa prima del 4?