LE NOTE PIÙ BELLE
C'è di che essere soddisfatti all'indomani della chiusura della tournée in Sudamerica della Fiorentina. Ed il gioco ed i risultati, forse, non rappresentano nemmeno il dato principale su cui occorre soffermarsi (anche se, lo diciamo subito, la squadra di Montella è sembrata nel complesso in salute ed in una normale fase di pre-campionato). Sono altre le annotazioni che hanno fatto sorridere l'aeroplanino, che contro Estudiantes, Palmeiras ed Universitario ha mandato in campo tre formazioni sempre diverse impostate sui due moduli con cui aveva lavorato a Moena. Il primo dato di fatto è che il 3-5-2 è lo scheletro di gioco che più si addice alla sua Fiorentina. La parola d'ordine anche per quest'anno dovrebbe essere "cross" dagli esterni ed in attesa del rientro in rosa di Cuadrado, la squadra viola ha dimostrato con Vargas, Pasqual, Piccini e Vecino di essere già a buon punto. Accantonato, per il momento, il 4-3-1-2 visto a San Paolo che - complice anche una linea mediana raffazzonata - ha dato segnali poco incoraggianti.
L'altro dato più importante è quello ovviamente relativo ai singoli: Bernardeschi e Babacar hanno continuato il loro percorso di crescita (il senegalese, per la verità, è parso un po' più affaticato dell'italiano), regalando e regalandosi un assist a testa e tanta corsa nella loro zona di campo. Bene anche Joshua Brillante, il migliore sicuramente nella gara di Lima e nel complesso la più bella scoperta della tournée sudamericana. Chi invece non stupisce è David Pizarro, che dopo aver saltato tutta la preparazione di Moena, si è aggregato alla squadra appena dieci giorni fa ed è tornato ad essere il metronomo di centrocampo tra i più forti della Serie A, il direttore di un'orchestra che suona a memoria. Un acquisto ex novo (contratto alla mano è così...) tra i più importanti per Montella, nonostante le 35 primavere sulle spalle. Chiusura con Gomez e Rossi, questa notte per la prima volta dopo undici mesi di nuovo titolari insieme: il tedesco sta bene, non è riuscito a segnare ma in 5 gare giocate nel precampionato ha già graffiato in altrettante occasioni. Per Pepito bastano i numeri a far capire quanto sia il potenziale che è mancato alla Fiorentina in questi mesi: in 70' giocati tra San Paolo e Lima sono arrivati un gol ed un assist. Il tutto dopo non aver mai giocato un'amichevole con il resto della squadra. I motivi per sognare ci sono tutti.