L'ECLISSI DI NZOLA: DALL'INCUBO DI LECCE ALLA SEPARAZIONE (QUASI) SCRITTA A GIUGNO

28.02.2024 13:00 di  Alessandro Di Nardo   vedi letture
L'ECLISSI DI NZOLA: DALL'INCUBO DI LECCE ALLA SEPARAZIONE (QUASI) SCRITTA A GIUGNO
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2024 @fdlcom

Nel lunedì sera estatico vissuto allo stadio Artemio Franchi c'è un piccolo angolo buio rappresentato da M'Bala Nzola. L'angolano ha fatto in tempo solo a mettere i piedi in campo a ridosso del recupero: una manciata di minuti che sono bastati per farsi un'idea, dal body-language sul terreno di gioco e dal basso grado di coinvolgimento nella festa viola del post-partita, quella di un calciatore che in questo momento è un corpo estraneo rispetto alla squadra.

MINUTAGGIO IN CALO - Nella Fiorentina che sorride in una delle notti più luminose dell'era Italiano, Nzola rimane fermo al palo. Gli era successo già ad Empoli (neanche entrato in campo), Bologna e col Frosinone. Quattro partite (Lazio compresa), in cui l'ex centravanti dello Spezia ha messo insieme 37 minuti di gioco. Un minutaggio che è crollato dopo la serata di Lecce: al Via del Mare, nella rimonta subita in pieno recupero anche grazie ad un goffo assist di Nzola a Piccoli per il momentaneo 2-2, è andata a picco una certa idea di Fiorentina e, di conseguenza, anche la centralità di un calciatore fortemente voluto proprio da Italiano. Quella partita Nzola la cominciò da esterno di destra nell'attacco viola, una mossa a metà tra una provocazione nei confronti della società per le mancate alternative lasciate dal mercato di gennaio e una disperata manovra per rilanciare un giocatore già visibilmente involuto rispetto agli anni a La Spezia.


A FINE STAGIONE LA SEPARAZIONE - Con più di metà stagione già nello specchietto retrovisore, il bilancio di Nzola è impietoso: 4 reti in 34 gare, due centri arrivati su rigore. In 25 gare di Serie A giocate con la maglia della Fiorentina (12 da titolare) l'angolano ha messo a referto solo un gol su azione, il delizioso quanto inutile scavetto al 90' contro il Cagliari. Quella notte di inizio ottobre sembrava sancire l'inizio della sua avventura a Firenze. Da lì, invece, il vuoto. Difficoltà nel ritrovare la forma fisica ideale e di cucirsi nel tridente di Italiano. Difficoltà che hanno portato la società a vagliare una cessione in prestito già a gennaio, quando però il calciatore ha deciso di snobbare le offerte da alcuni club di bassa Serie A per giocarsi le sue carte a Firenze. Una scelta che fino ad oggi non ha pagato e per il classe '96, pagato 10 milioni a inizio agosto, a meno di improvvisi exploit, il capolinea dell'avventura in viola è datato giugno prossimo.