GERRARD, 500 presenze con la mia squadra del cuore

07.12.2009 18:59 di  Marco Conterio   vedi letture
GERRARD, 500 presenze con la mia squadra del cuore
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© foto di Federico De Luca

500 presenze con il Liverpool raggiunte contro il Blackburn. Steven Gerrard è un'icona assoluta nella storia dei Reds e si racconta in una bella intervista al sito ufficiale del club. "E' un obiettivo che non avrei mai immaginato di raggiungere. Sono felice, è un traguardo fantastico e ne sono assolutamente orgoglioso. Sono arrivato qua ad otto anni, a quell'età era difficile pensare in grande, ma i tecnici avevano subito individuato in me ottime doti e dissero ai miei genitori che sarei rimasto al Liverpool per lungo tempo".

I momenti migliori. "Da capitano, alzare trofei è sempre un'esperienza indimenticabile, ma se devo scegliere un momento, assolutamente la vittoria della Champions. E' una sensazione difficile da esprimere vincere la coppa con le orecchie con la maglia Reds indosso, soprattutto essendo uno del posto ed un tifoso del Liverpool. Dopo ogni vittoria mi sento in cima al mondo, ma ho ancora tante ambizioni, sogni e traguardi da raggiungere prima di appendere le scarpette al chiodo. Voglio dare il massimo ancora per i prossimi quattro o cinque anni".

Sulla vittoria della Champions. "L'esperienza di quella sera è stata unica, le emozioni ci hanno travolti e vedere i ragazzi sorridere al triplice fischio è una sensazione difficile da descrivere anche adesso. E' stato speciale e non smetto di credere che possiamo farlo ancora".



Sulle migliori partite. "Il secondo tempo di Istanbul è stato perfetto, così come la finale di FA Cup. Però in ogni gara sono certo che, se ho reso al top, è stato grazie ai miei compagni, senza di loro non avrei ottenuto certi risultati".

Sull'essere una leggenda del Liverpool. "Non credo di esserlo, puoi considerare tali solo giocatori che si sono ritirati. Molti giocatori sono considerati leggende troppo presto, per i miei gusti... Dalglish, Hansen e Rush, sono leggende, magari in futuro potrò guardarmi indietro e vedermi insieme a loro. Ancora, però, non è tempo".

Sul trofeo che manca: la Premier League. "Significherebbe tutto, è frustante non averla mai vinta, essendoci andato molto vicino, inoltre, in più occasioni. Continuerò a combattere per vincere la Premier sin quando non smetterò di giocare, trionfare da capitano sarebbe davvero il massimo".