MINOTTI, Cessione di Chiesa necessaria ma in ritardo
Lorenzo Minotti, ex difensore ed oggi commentatore tv per Sky Sport, ha detto la sua su alcuni temi viola, partendo dal calciomercato: "Secondo me il mercato della Fiorentina è da giudizio positivo: il centrocampo è di buonissimo livello sia per profondità che per qualità, e consentirà uno standard molto alto. In difesa c'è la base dello scorso anno più Quarta che va a rinforzare un reparto già forte. Bisogna avere pazienza con gli attaccanti: Vlahovic, Cutrone e Kouame sono ancora giovani, ma magari l'attaccante che tutti i tifosi sognavano c'è già in casa. La cessione di Chiesa era necessaria: si capiva che la sua volontà fosse quella, e secondo me andava fatta un anno fa. Si è finito solo per ritardarla... Pradè ovviamente deve stare sulla piazza e convivere con una tifoseria molto passionale, critica e netta dei giudizi: le dichiarazioni che ha fatto sono nel gioco delle parti. Il calcio oggi è cambiato molto, e ci sono offerte di fronte cui è difficile dire di no".
Il 3-5-2 è davvero il modulo giusto per la Fiorentina?
"Il modulo va adattato alle caratteristiche dei giocatori, e questo anche Iachini ce l'ha ben chiaro. Amrabat come play per esempio fa fatica: se ti servono tempi di gioco e pallone mosso velocemente, può andare meglio Pulgar rispetto a lui. Ma volendo puoi passare a due centrocampisti davanti alla difesa con un trequartista, dove hai anche Bonaventura volendo. Di volta in volta la Fiorentina può plasmare la sua disposizione in campo, senza stravolgere la sua idea tattica ma adattandosi anche all'avversario. Dopo la sosta ci sarà da dare un'identità tattica alla squadra e dare gli equilibri giusti, perché la rosa ha tanta qualità".
Con lo Spezia è partita da temere?
"Sappiamo che in Serie A non bisogna essere superficiali. La Fiorentina dovrà saper interpretare la partita, bisogna capire anche quanto tempo avrà Iachini per prepararla bene, avendo tanti Nazionali, ma se vuoi fare il salto di livello, queste sono gare da non sbagliare".
La Fiorentina ha l'ottavo monte ingaggi della Serie A. Ma ha davvero obiettivi precisi?
"Credo che gli obiettivi debbano esserci, e che sia chiaro per giocatori e staff tecnico quali siano i punti d'arrivo per la società. Per come è strutturato il campionato, in Italia è tutto abbastanza definito da anni, e penso che anche quest'anno lo sia: per superare le prime sette, serve un exploit da parte di quelle che vogliono diventare grandi, come la Fiorentina stessa, il Sassuolo e il Torino... L'ambiente deve essere realista: l'obiettivo della Fiorentina sarà arrivare dietro le prime sette, rimanendo a sinistra, ma soprattutto quello di costruire una squadra vera. Bisogna dare fiducia a una proprietà che sta dimostrando di avere una visione futura. Invece di rimpiangere Chiesa, i tifosi dovrebbero esaltarsi per la presentazione del nuovo centro sportivo di ieri e per la possibilità che, se le cose cambiano, arrivi anche un nuovo stadio di cui andare orgoglioso. Da lì si parte".