ITALIANO, Partita in mano per 96': manca incisività
Vincenzo Italiano, allenatore della Fiorentina, è intervenuto ai microfoni di Sky dopo la sconfitta per 1-0 contro il Venezia. Di seguito le sue dichiarazioni:
Perché la sconfitta di oggi è un passo indietro?
"Perché l'abbiamo persa, perché ci tenevamo a ripartire dopo la sconfitta con il Napoli. Quello che dovevamo cercare di fare lo abbiamo fatto, ma siamo mancati negli ultimi 15-20 metri, creiamo i presupposti per far gol e poi non riusciamo ad essere incisivi. Il Venezia ci ha colpito sull'unica indecisione nostra... Non è semplice fare la partita qua, ma questi break nel mezzo del campo, queste situazioni non le stiamo sfruttando. E' lunga ancora comunque alla fine del campionato e dobbiamo lavorare".
Da cosa dipende questa inconsistenza lì davanti?
"Le mie braccia larghe sono per il fatto che tutto quello che riusciamo a creare non viene concretizzato e dopo mezzo errore veniamo puniti. Abbiamo avuto la partita in mano per 96 minuti ed è tantissimo, le occasioni le abbiamo avute... E' un peccato essere così poco incisivi lì davanti".
Sottil lo avrebbe sostituito prima ripensandoci?
"Sinceramente lo volevo fare però stava ancora spingendo. Oggi l'ho visto pimpante, è andato via tre o quattro volte in maniera facile, pensavo avesse birra. Ha commesso un'ingenuità, quando rimaniamo in 10 quest'anno perdiamo... Non riusciamo a capire che essere in 10 in questa categoria pesa tanto, al di là del fatto che poteva darci una spinta ulteriore nel forcing finale".
Amrabat può essere un regista?
"Ho visto un buon Amrabat. Nel pirmo tempo ha verticalizzato, ha mosso bene la palla e ha toccato una marea di palloni. In un centrocampo a 3 può essere il suo ruolo, deve lavorare bene nelle palle profonde, ma ha fatto quello che gli chiedo e ho visto un buonissimo Amrabat. Abbiamo fatto una buonissima gara, veniamo penalizzati dal risultato. Se tutto si racchiude in questo è negativo e lo so anche io, ma quello che dovevamo fare lo abbiamo fatto".
Si poteva creare più superiorità con le mezzale sugli esterni?
"Alle volte è vero, si sbaglia ad andare subito ad affiancare l'attaccante, ma se sei sempre nella loro metà campo viene naturale. Bisogna calpestare delle zolle, avere la forza di andare sul fondo e costringere loro a difendere dentro l'area. Quando ottieni quello che vuoi, devi essere bravo ad occupare tutti gli spazi... Questo forse ci è mancato".
Si aspettava qualcosa in più dai cambi?
"Certo che con i 5 cambi è importante avere ragazzi che sono convinti di poter determinare. Non è facile, però anche quando sono entrati Nico Gonzalez, Maleh, Benassi che ha aggiunto qualità a destra... Dobbiamo crescere negli ultimi metri, nel conquistare la palla alta, ma siamo in crescita sotto tutti i punti di vista. Manca l'ultimo tocco che dopo 8 giornate non siamo al top in questo fondamentale".