CEFERIN, So che Perez non mi vuole presidente Uefa
Il presidente della UEFA, Aleksander Ceferin, intervistato dal media sloveno 24ur, ha parlato di tanti temi: “Florentino Perez? So che non mi vuole in questo ruolo. E questo è un incentivo ancora maggiore per me a restare. Perché non mi vuole? Perché vuole un presidente che gli obbedisca, che lo ascolti e che faccia come lui pensa. E io cerco di fare come penso sia bene per il calcio europeo e mondiale. Chelsea-Real a rischio? C'è una possibilità relativamente minima che la semifinale non si giochi. Il discorso è che la stagione è già iniziata e le televisioni ci chiederebbero i danni. Ma in futuro sarà diverso. Superlega? Ho parlato con il proprietario della Roma e il proprietario del Marsiglia, che sono miliardari americani e hanno dichiarato pubblicamente che non si sarebbero mai iscritti a un campionato del genere perché rispettano i tifosi e la tradizione dei loro club. È ingiusto dire che i proprietari americani sono diversi, anche se è vero che il loro sistema sportivo è diverso. Cosa succederà ora? Parleremo di calcio, ma nelle riunioni deciderò chi far sedere vicino a me. Così posso mettere qualcuno un po' più lontano. Se questi club vorranno giocare ancora nelle nostre competizioni, dovranno avvicinarsi a noi e dovremo valutare cosa è successo, ma non voglio entrare nei dettagli, poiché stiamo ancora parlando con il nostro team legale. Direi che i club inglesi hanno preso un'ottima decisione e ne terremo conto, hanno ammesso il loro errore e hanno capito di aver sbagliato. Tutti commettiamo degli errori. In un certo senso sono rimasto deluso da tutti, ma devo dire che forse il Barcellona è quello che mi ha deluso meno. Laporta è stato eletto da pochissimo tempo e gli ho parlato due o tre volte. Era sotto forte pressione a causa della situazione finanziaria che ha ereditato. Questo succede quando paghi più del dovuto alcuni giocatori e non ottieni un risultato. Prendiamo il Bayern Monaco: non ha debiti e ha vinto la Champions League. Sono stato in costante contatto con il direttore generale del Bayern, Karl-Heinz Rummenigge, e il direttore generale del Borussia Dortmund, Hans-Joachim Watzke. Mi hanno aiutato molto, così come il presidente Nasser Al-Khelaifi, che a rigor di logica sarebbe dovuto essere uno dei primi a prendere parte alla Superlega. Florentino Perez e altri due club insistono? Oggi un club mi ha mandato il programma delle gare della Superlega: era molto divertente, perché giocano solo Real e Juventus ogni giorno.
Vedremo cosa succederà la prossima settimana. A 24 ore dal congresso sono successe tante cose, ma mi aspetto altre novità entro venerdì. Credo che chi afferma di essere completamente calmo in questa situazione, non dice la verità. La situazione è molto complicata per loro e non per la UEFA, che ha dalla sua parte 235 su 247 club. Anzi, 244. Sono tutti con noi. Ieri ho ricevuto sms di sostegno da praticamente tutti i club in Europa. Quindi ora ci aspettiamo che tutti si rendano conto del loro errore e ne subiscano le conseguenze. Ne parleremo la prossima settimana. Annuncio a mezzanotte? Ero in Svizzera e stavo guidando. A un certo punto ho ricevuto una chiamata dall'ultimo dei 12 club fondatori. Mi hanno detto 'Dobbiamo firmare entro domani mattina, altrimenti non ne faremo parte'. Ho risposto 'Ok, da domani iniziamo una guerra. Se sarà così, domani sarai tra i miei nemici'. Loro invece avrebbero voluto restare miei amici ma facendo parte della Superlega, così ho fatto capire che non poteva esistere una cosa simile. È iniziato tutto così. Poi, domenica sera verso mezzanotte, hanno annunciato. È una cosa interessante: si tratta di calcio europeo ma hanno pubblicato nel cuore della notte. Ovviamente per il mercato americano, è stato uno dei motivi che ha fatto arrabbiare alcuni tifosi".