"AMARCORD", La tripletta di Batistuta...mai così forte!

19.11.2010 17:00 di  Stefano Borgi   vedi letture
"AMARCORD", La tripletta di Batistuta...mai così forte!

Quel giorno, a Milano, abbiamo ammirato il Batistuta più forte di sempre. Più forte di quando approdò in riva all'Arno con la sfrontatezza dei suoi 22 anni, più forte dei mondiali del 94' quando realizzò 5 reti in tre partite dividendo la scena con un Maradona al crepuscolo, più forte del centravanti che a Roma vinse lo scudetto, ma che aveva perso già più di un pelo. Il Batistuta del 26 settembre 1998, ne siamo certi, è stato il Batistuta più forte di sempre. Campionato 98'-99', è la Fiorentina di Giovanni Trapattoni, quella di Toldo, Repka, Padalino, Amoruso in difesa... Rui Costa, Cois, Amoroso a centrocampo... Oliveira, Edmundo e poi lui, Gabriel Omar Batistuta, per un attacco semplicemente formidabile. E' la Fiorentina che si laureerà campione d'inverno prima dell'infortunio di Gabriel e della fuga al carnevale di Edmundo. I viola, pronti via, asfaltano l'Empoli alla 1° giornata per 2-0 (Rui Costa e Batistuta), il Vicenza alla 2° per 2-1 (ancora Batistuta ed Oliveira), per affrontare alla 3° il primo vero scoglio del campionato: il Milan di Zaccheroni. La partenza è bruciante: Costacurta "traccheggia" nella trequarti rossonera, perde palla al limite dell'area, Batistuta si avventa rabbioso sul pallone, avanza e batte il malcapitato Lehmann per il gol dell'1-0. Apriamo una parentesi sul portiere tedesco del Milan: Jens Lehmann arriva nell'estate 98' dallo Shalke 04, con buone credenziali. Già nazionale tedesco, vincitore l'anno prima di una coppa Uefa con lo Shalke, vivrà un pomeriggio da incubo, certamente il peggiore della sua carriera. Sotto di un gol dopo appena 6 minuti, dopo 60 secondi della ripresa subisce il raddoppio dal solito Batistuta con un tiro che gli si infila sotto le gambe. Per arrivare all'apoteosi del 52': Fiorentina in pressing, Costacurta si libera del pallone verso lo stesso Lehmann che, in evidente stato confusionale, prende il pallone con le mani. Punizione a due in area, inevitabile. Lo stadio è inferocito, lo "becca", i compagni di squadra inveiscono contro di lui, fino a che Batistuta mette daccordo tutti: Rui Costa tocca corto e l'argentino spara un missile terra-aria che passa sopra alla barriera e gonfia la rete per il 3-0, dopo nemmeno un'ora di gioco. L'esultanza del Re Leone è da leggenda: Gabriel comincia a saltellare impazzito, mimando il gesto della mitraglia, e si dirige sotto lo spicchio dei tifosi viola in delirio.

La Fiorentina vincerà quella partita per 3-1, la terza di quattro vittorie consecutive (sette giorni dopo i viola batteranno l'Udinese per 1-0), e quella tripletta inaugurerà un percorso lastricato di gol e prodezze che a fine campionato porterà a 21 il totale delle realizzazioni...senza rigori. Piccola nota statistica: il Milan diventerà campione d'Italia con una buona dose di fortuna e...con un altro portiere (Lehmann tornò in patria dopo 5 partite e fu promosso un giovanissimo Abbiati...) ma a noi resterà negli occhi il Batistuta più forte di sempre.