VLAHOVIC VIA A GENNAIO E’ UN RISCHIO, ANCHE SE PORTA TANTI SOLDI… SI PROFILA UN BRACCIO DI FERRO. IL COVID PICCHIA DURO SUL CAGLIARI: PARTITA CHE RISCHIA DI SALTARE

22.01.2022 11:00 di  Mario Tenerani   vedi letture
VLAHOVIC VIA A GENNAIO E’ UN RISCHIO, ANCHE SE PORTA TANTI SOLDI… SI PROFILA UN BRACCIO DI FERRO. IL COVID PICCHIA DURO SUL CAGLIARI: PARTITA CHE RISCHIA DI SALTARE
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In mezzo alla tempesta del Covid, tra le onde di un campionato sempre più falsato, non arretra di un centimetro il mercato. La Fiorentina è nel tritacarne Vlahovic, con corteggiamenti veri e presunti, offerte autentiche e farlocche, un clima di incertezza che non aiuta e che viene alimentato dalla latitanza tattica dei procuratori del giocatore. Una partita a scacchi che mette a dura prova il sistema nervoso dell’ambiente anche se non c’è nulla di strano, tutto era ampiamente prevedibile.

Il tedioso gioco delle parti. Con la società che prima offre un sontuoso rinnovo e davanti al secco rifiuto del giocatore vede sgretolarsi tra le mani un capitale sul quale faceva conto e con il serbo che ha tutto l’interesse invece di far passare inesorabili i giorni del calendario per avvicinarsi il più possibile alla fine del rapporto, datato 30 giugno 2023.

Meno male che Vlahovic in campo non sbaglia un colpo, trascinato dai gol (già 17 in campionato) e trascinatore di gente. I tifosi scettici sono sempre di meno. Convinti da prestazioni memorabili e capacità realizzata degna dei migliori Toni e Bati. Il quadro è questo, due scenari, mercato e campo.

Tra mezze verità e bufale, prodotte anche da una furibonda battaglia mediatica, il nome di Vlahovic viaggia che è una bellezza. Il dirigente Barone ha ribadito che la Fiorentina è pronta a valutare offerte, ma che in realtà l’unica proposta è arrivata dall’Arsenal. Ma gli inglesi non hanno avuto risposte da Vlahovic né dal suo entourage. Di questo si è lamentato nuovamente Barone: “In queste vicende si balla in tre…”. Per un manager deve essere frustrante non essere considerato, ma questa è un’altra faccia del calcio.

Mentre la Juve continua ad aleggiare sulla testa dei protagonisti, nonostante che il club bianconero abbia spiegato di voler contenere i costi. Anche su questo tasto Barone ha fornito la propria versione: “Non è arrivata nessuna proposta dalla Juventus”. Come a dire: non c’è nessuna trattativa in essere, nonostante alcune indiscrezioni giornalistiche. Ci sono cose che tornano poco nelle lusinghe juventine.

Il presidente della Fiorentina da quando è arrivato in Italia ha picconato la Juve, la sua proprietà e la sua dirigenza: dai torti arbitrali all’inchiesta sulla plusvalenze. Senza dimenticare la storica e feroce rivalità tra le due tifoserie: questo conta ancora qualcosa o no? I sostenitori viola sono più che stufi di veder passare i migliori in bianconero. Firenze non può diventare il market della Juventus, stabilito che la Fiorentina ha un patron fortissimo sul piano economico, ambizioso, presidente di una squadra che si sta ritrovando nei quartieri alti della classifica. Già è partito Chiesa, ma in quel caso francamente si poteva fare ben poco, era tutto apparecchiato da un paio di anni. Però purtroppo la sostanza non muta: venduto alla Juve, a condizioni economiche favorevoli. Come sottolineato - con una battuta al vetriolo all’indirizzo della proprietà bianconera - dallo stesso Commisso. 

Sembra strano allora che Rocco, per tutto questo e molto altro, abbia voglia di dare Vlahovic proprio alla Juventus, addirittura a gennaio. Il club viola chiede 80 milioni e se possibile senza contropartite tecniche a meno che non siano di grandissimo interesse per Italiano. La Juventus può spendere questa cifra? Non solo: i procuratori pare trattino una commissione da circa 20 milioni, giusto per il disturbo… Il nuovo ad juventino Arrivabene ha fatto capire che il periodo del pagamento di grandi intermediazioni è finito. E quindi? Vlahovic ha intenzione di guadagnare minimo 10 milioni netti a stagione, tendenti ai 12. Perché dovrebbe “accontentarsi” dei 6 milioni della Juve? Tra la serie A e la Premier si sceglie l’Inghilterra, per almeno una serie di valide motivi. Tra un club in difficoltà e un altro che conta su altri introiti di solito si sceglie il secondo: City? United? Chelsea? Tottenham? Poi Arsenal e gli altri.

C’è anche una questione tecnica che non può passare in sott’ordine: la società viola legittimamente cerca di realizzare il più possibile per evitare il mancato incasso da un Vlahovic libero a zero euro, ma c’è anche il rischio di intaccare una macchina meravigliosa, la Fiorentina di Italiano. Mancano 10 giorni alla fine del mercato, non è facile trovare un sostituto all’altezza del serbo anche se i manager viola stanno setacciando il mercato per non farsi trovare impreparati. Ma non è semplice, appunto. L’obiettivo è sul fronte estero, magari su un attaccante che conosca già l’Italia e che abbia curriculum. Proviamo a fare degli esempi: Milik? Icardi? Se no vale la pena dare un occhio alla serie A e in quel caso sarebbe Scamacca la preda più interessante, ma su di lui c’è una caccia spietata delle grandi e per la Fiorentina può diventare dura. E’ gennaio. Un bel rompicapo con i pro e i contro. Soldi, tanti, su un mano, rischi tecnici sull’altra. C’e’ la possibilità adesso di lottare per un posto in Europa.

E se restasse a zero euro fino al giugno 2023? Non sono pochi coloro che caldeggiano questa linea, ma si racconta male ad un imprenditore come Commisso. Oltre tutto inferocito per la mancata firma di Vlahovic. Certo, se la permanenza del serbo garantisse alla Fiorentina la qualificazione a maggio in Europa League e alla fine del prossimo torneo la Champions, i conti sul piano economico potrebbero anche tornare. Anche perché Vlahovic continuerebbe a guadagnare 800mila euro netti…

A meno di sorprese clamorose entro il 31 gennaio, si profila all’orizzonte un braccio di ferro che potrebbe entrare nella storia della Fiorentina.

Intanto salutiamo per qualche mese Benassi che andrà in prestito secco a Empoli, sfoltendo così l’affollato gruppo dei centrocampisti di Italiano. In bocca al lupo Marco, gregario di lusso.

Siamo alla vigila di un altro week-end straordinario per la serie A con 3 gare che rischiano di saltare: tra queste c’è pure Cagliari-Fiorentina. I sardi sono ridotti ai minimi termini. Se parliamo di calcio le condizioni della squadra sono disperate. I rossoblu hanno grandi problemi col Covid: in questo momento ci sono 8 giocatori positivi e col nuovo protocollo con 9 elementi infettati non si gioca. A questi si sommano squalificati, infortunati e convocati in Coppa d’Africa. Mazzarri ha seri problemi a trovare 11 giocatori da mandare in campo, la panchina diventa un dettaglio… Questo l’elenco dei 15 indisponibili. Squalificati Pavoletti e Carboni; indisponibili Rog, Walukiewicz, Strootman e Ceter; colpiti da Coronavirus, Lovato, Aresti, Grassi, Bellanova, Lykogiannis, Cavuoti, Cragno e Deiola, mentre Keita è in Coppa d’Africa. In nottata la situazione potrebbe leggermente migliorare o anche peggiorare. Ieri il gruppo di Mazzarri è stato sottoposto ad un nuovo giro di tamponi e oggi, a 24 ore dalla sfida coi viola, ce ne sarà un altro. Questo sarà decisivo per capire se il Cagliari sarà autorizzato dal protocollo a giocare oppure no.

La Fiorentina, dopo aver sbagliato la preparazione mentale alla gara di Torino, sta lavorando sodo come se dovesse scendere in campo domani. Italiano è un martello pneumatico ed è pure consapevole che la Fiorentina cinicamente potrebbe sfruttare al massimo l’occasione di trovare un Cagliari così piegato su se stesso. I viola hanno il volo in partenza dal Vespucci oggi pomeriggio alle 15,30: la Lega dovrà informare la Fiorentina assolutamente prima della partenza. Sarebbe assurdo far arrivare i viola in Sardegna per poi avvertirli che non si giocherà più. Quindi la decisione sarà presa nelle prossime ore. Ormai ci siamo. Così va il pallone ai tempi del Covid.