VERSO LA RIPARTENZA CON LA TEGOLA MINA E L’ATTESA PER LE CONDIZIONI DI NICO, MA PRIMA DI PENSARE AI GIOVANI VA RECUPERATO QUARTA
La marcia d’avvicinamento alla ripresa del campionato si arricchisce di nuovi dettagli recapitati da diversi angoli del globo, dal Sudamerica in particolare. Se il gol di Nico in nazionale è musica per le orecchie di chi attende il rientro del trascinatore del gruppo (e magari anche qualche straordinario vista l’importanza del match con l’Atalanta) l’infortunio di Mina rende nuovamente attuali tutte le valutazioni post mercato, riportando al centro del dibattito scelte e strategie dell’ultima estate che oggi cozzano con i primi risvolti pratici della stagione.
Al di là di come la si pensi su una difesa oggi numericamente corta adesso la gestione delle forze relative ai tre centrali sarà ulteriore motivo di lavoro per Italiano. Tegola non da poco lo stop del colombiano, altrettanto importante è però l’ulteriore responsabilità da ripoggiare sulle spalle di Quarta, a lungo dato partente, fin troppo incerto nell’esordio in campionato, ma poi rimasto in viola più per dinamiche di mercato (legate anche alle scelte del Betis Siviglia) che non per convinzioni tecniche. Sotto il profilo psicologico il rilancio dell’argentino è necessità vera e propria nell’ottica del turnover tra serie A e Conference, anche perché dopo l’esame l’Atalanta pure la missione belga a Genk misurerà a dovere la febbre ai viola.
Quanto all’eventuale linea verde da varare davanti a chance da concedersi ai più giovani, leggere alla voce Comuzzo o perchè no Dalle Mura, può anche rappresentare la miglior via d’uscita possibile (e d’altronde la stessa scelta di Ranieri, l’anno scorso, in partenza dette vita a più di un dubbio) a patto che per il futuro si consideri che non possono essere le contingenze del momento, dettate magari da scommesse azzardate sul mercato, a far crescere giovani in prima squadra, privilegiando semmai un lavoro diverso, figlio di una programmazione di lunga prospettiva (e certamente anche delle potenzialità del centro sportivo).
Insomma se non è una ripartenza in salita poco ci manca, tanto che è soprattutto da chi è rimasto a lavorare al Viola Park che sarà lecito attendersi uno slancio. Profili come Nzola, o gli stessi Bonaventura e Arthur che possono aver tratto beneficio dalla sosta, loro possono essere gli uomini in grado di far ripartire la Fiorentina nel migliore dei modi. Contro una diretta concorrente in classifica (almeno così vien da sperare) e anche per lasciarsi alle spalle il pesante k.o. di Milano digerito durante i lunghi giorni di sosta.