TRAPATTONI HA RAGIONE: SERVE PAZIENZA MA QUESTA FIORENTINA HA GRANDI SPERANZE. E UN’IDEA DI GIOCO CHE È UNA RIVOLUZIONE RISPETTO AL PASSATO
Giovanni Trapattoni ha detto che Firenze deve avere pazienza. Che è la virtù dei forti ma pure dei realisti. Di chi scende a patti con una milionaria realtà e che deve gioco forza capire che l’unica via per la Fiorentina è quella ora intrapresa. Dei giovani e di chi un giorno la società crede e spera possa essere traino di un progetto o, più parallelamente che viceversa, fonte di nuovi incassi e pure d’investimenti. Il mattino è quello di un buon giorno che fa ben sperare. È vero, Gerson è in prestito secco. La Juventus ha la mano lunga sul futuro di Marko Pjaca. Ma quel che Firenze dovrebbe e potrebbe fare adesso, perché altra strada non è possibile e non lo era anche sul mercato, è godersi il presente. Se il brasiliano fosse arrivato dalla Fluminense a X milioni e poi ceduto ai giallorossi un anno dopo a prezzo maggiorato, sarebbe cambiato qualcosa? Si. Nei conti del club, ma non in quel che l’oggi racconta e rappresenta.
Ovvero di una bella Fiorentina, verticale, dove il sorprendente dato è quello che i Viola sono stati tra le formazioni col minor minutaggio di possesso palla pur a fronte di una vittoria per 6-1 contro il Chievo Verona. Cambia tutto e cambia il mondo. Dal tiki-taka orizzontale di Vincenzo Montella alle frecce rapide di Stefano Pioli. L’addio di Milan Badelj e la scelta di un centrale più verticale, Jordan Veretout ma pure un muscolare come Christian Norgaard, questo racconta. Di un calcio a cui Firenze non è abituata ma che sarà la nuova arma per sfondare anche difese più arcigne di quella dei clivensi. La fase arretrata andrà certamente migliorata, ma l’idea di un terzino bloccato come Nikola Milenkovic per dare spazio a tutti i cavalli di Federico Chiesa, e uno di spinta come Cristiano Biraghi per permettere all’altro di essere più trequartista o seconda punta che ala, questo racconta. Una punta moderna, Giovanni Simeone, due incursori tecnici come Gerson e Marco Benassi. Questa Fiorentina è un’idea ed è fatta con altrettante idee. Perché ci sia certezza di un domani, per il quale servirà inevitabile pazienza.