STELLE E STALLE: DUE FACCE DELLA STESSA FIORENTINA. MARIN, CHE COLPO: UN PECCATO AVERLO SOLO ORA. LE ULTIME SUL CASO NETO
C'è una Fiorentina ed una fiorentina. Quella maiuscola ha iniziato a giocare la partita contro il Guingamp: un gioco spumeggiante, rapido e verticale, poco montelliano ed altrettanto poco spagnolo. Rapido, inglese, dritto per dritto. Badelj, sorprendentemente accelerato, a dar palle in profondità; Vargas col gas aperto a sfondare sulla mancina; Marin ira di Dio al battesimo dall'inizio; Babacar a sfruttare con piglio ed artiglio sotto porta. Che Fiorentina! Poi la fiorentina, minuscola. Richards indisciplinato tatticamente, Aquilani a rallentare la manovra, Tomovic ad uscire fuori tempo, Kurtic impalpabile e Cuadrado non in partita. Reparti lunghi, lenti, inconsistenti, il Guingamp che da squadretta di quartiere pare una corazzata, pur scapestrata, ma comunque pericolosa e che ha fatto giocare una ripresa di brividi alla banda Montella. Due facce che raccontano la stagione viola. Alti, bassi, montagne russe, un filo conduttore che tatticamente ed individualmente i gigliati faticano a trovare.
Tant'è, la Fiorentina ha vinto, pur non convincendo e se è vero, come è vero, che alla fine contano i risultati, bene così. Soprattutto se Montella e Firenze scoprono questo Marko Marin. Nel primo tempo ha dribblato gli avversari con classe netta e superiore, ha segnato un gol rapido, intelligente e furbo ed ha sfiorato anche uno slalom gigante sbattendo sull'ultimo inevitabile paletto. E' un giocatore dal talento infinito, purtroppo la Fiorentina se lo potrà godere solo adesso, visto che la gestione non pare esser stata delle migliori. Controbattere è tosta, visto che siamo al 27 novembre, ma con lo sguardo al futuro, Marin sarà un rinforzo pesante, e dai piedi pensanti, per la Fiorentina.
Che intanto deve far fronte al caso Neto. Se l'errore madre è stato non convincerlo prima a rinnovare, adesso il brasiliano fa sapere che 'tratta solo con la Fiorentina', mentre da Roma arrivano rumors di accordi raggiunti ed occhio pure al Liverpool. Che sarebbe disposto a prenderlo già a gennaio, visto che, per dirla con le parole di Grobbelaar, "Mignolet è peggio di Dracula, non esce mai dalla tomba". Così la Fiorentina dovrà spendere, tanto, più di quanto avrebbe fatto in precedenza, qualora Neto abbia davvero intenzione di sposare il progetto. Fonti vicine al ragazzo dicono di sì, ma vuol sentirsi centrale, ben più di ora, nel progetto futuro. Insomma: non sentirsi più titolare ma in competizione con Tatarusanu (ieri ben più che negativo), ma numero 1 con l'altro 12. Visto l'ultimo Neto, sul quale chi vi scrive aveva certamente affrettato i giudizi, meglio accontentarlo. Occhio, però, a non far sì che diventi esempio per gli altri...
Di Marco Conterio
Responsabile di redazione, Tuttomercatoweb.com e Calcio 2000