SI CHIUDE IL RITIRO MA I PROBLEMI RESTANO, E NON VOLERLI RISOLVERE È UN ERRORE GRAVE

22.07.2018 00:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
SI CHIUDE IL RITIRO MA I PROBLEMI RESTANO, E NON VOLERLI RISOLVERE È UN ERRORE GRAVE

Si chiude il ritiro di Moena con le divisioni (e le contraddizioni) di sempre. Chi auspicava un avvio diverso alla nuova stagione, un riavvicinamento tra le parti, e magari anche un rilancio sul piano degli investimenti, si ritrova dinanzi a un mondo viola non troppo diverso dall'ultima stagione. L'intervento di ADV nei primi giorni della seconda settimana di ritiro non ha fatto altro che alimentare tensioni, dal tifo al mercato passando per lo stadio, e se al quadro si aggiunge la beffa firmata dal TAS la strada che attende Pioli e la sua squadra si fa inevitabilmente in salita.

Il budget sul mercato, al momento, consente esclusivamente la difesa dei titolari e il cosiddetto mercato creativo (alla faccia dell'utile monstre del 2017) ma anche su questo fronte non è dato sapere se e come la Fiorentina riuscirà a resistere agli assalti sul fil di lana nei confronti dei giocatori più importanti (leggere alla voce Chiesa). Quanto alla scelta politica di non alzare i toni di fronte alla riammissione del Milan in Europa (eppure l'Atalanta per bocca del suo direttore operativo è stata molto più dura) anche in questo caso la morbidezza del comunicato non rispecchia certo né la delusione della squadra né quella di un'intera comunità di tifosi.

E allora, in assenza di una reale volontà di affrontare le questioni più spinose come la contestazione di una fetta crescente della tifoseria che si è fatta sentire a suon di comunicati (contestazione interrottasi dopo la scomparsa di Astori, ma tornata con forza dopo le parole di ADV e causata da un confronto mai avvenuto) la reazione della Fiorentina ad un momento difficile passa per forza dalle prossime mosse di Corvino. Il dg è ancora alla finestra sul fronte degli obiettivi in entrata (Pjaca ma anche lo stesso Pasalic il cui futuro non è ancora scritto, oltre a Norgaard e Gerson già arrivato con la formula del prestito secco) però non ha più l'appuntamento europeo ad obbligarlo ad accelerare, e soprattutto può osservare prospettive in uscita più interessanti.

Non solo i sicuri partenti come Maxi Olivera, Cristoforo e Sanchez, ma anche Eysseric e Saponara potrebbero portare in dote al dg risorse preziose da reinvestire, al pari di una percentuale sull'eventuale cessione di Rebic che però è ancora tutta da definire vista la frenata del Bayern Monaco. Sarà soprattutto da Corvino, perciò, che dovranno arrivare segnali migliori di quelli arrivati fino a oggi. Perchè continuare a far finta che i problemi siano soltanto di coloro che non apprezzano questa gestione non aiuterà la Fiorentina ad affrontare una stagione nella quale Pioli e la squadra faranno di tutto per prendersi quell'Europa che il TAS ha clamorosamente negato ai viola.

Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it