QUARTO POSTO DA DIFENDERE COL MERCATO. UN ESTERNO PRIMA DELL'ARABIA: NGONGE. MA SAREBBE STATO GIUSTO FOSSE GIÀ QUI. PER LA CHAMPIONS LA SOCIETÀ ASCOLTI ITALIANO. DOMANI COL BOLOGNA SFIDA DA BRIVIDI. CROLLO NAPOLI, LA SUPERCOPPA È UNA CHANCE

08.01.2024 11:10 di  Mario Tenerani   vedi letture
QUARTO POSTO DA DIFENDERE COL MERCATO. UN ESTERNO PRIMA DELL'ARABIA: NGONGE. MA SAREBBE STATO GIUSTO FOSSE GIÀ QUI. PER LA CHAMPIONS LA SOCIETÀ ASCOLTI ITALIANO. DOMANI COL BOLOGNA SFIDA DA BRIVIDI. CROLLO NAPOLI, LA SUPERCOPPA È UNA CHANCE
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Dopo 8 risultati utili complessivi la Fiorentina ha steccato il nono, per altro contro una squadra quasi disperata come il Sassuolo. Cose che capitano anche se la rabbia è tanta. Questo, però, non può cancellare il miracolo viola, messo nero su bianco da un quarto posto sensazionale dopo 19 partite.  

Un "miracolo Italiano", su questo dubbi zero, e di un gruppo di giocatori disposti a seguire il proprio allenatore. Una serie A non eccelsa, ma la Fiorentina è lì con appena 3 squadre sulla testa, Inter, Juve e Milan. Chi scrive è più che sorpreso perché la Fiorentina non è stata costruita per la zona Champions League, eppure si trova in quella posizione con merito. Senza un centravanti che la butti dentro, senza Gonzalez da settimane, senza Kouame e Sottil, Italiano e i viola resistono in vetta. Già, ma per quanto saranno in grado di farlo? Qualcuno porterà loro dei viveri oppure saranno lasciati al loro destino? Perché adesso comincia un'altra stagione, quella vera, più dura, piena di ostacoli e trappole. Non è detto che le squadre in ritardo fino ad oggi non recuperino: la Lazio, ad esempio, è a 3 vittorie consecutive e infatti si trova a 3 lunghezze dai viola. Tra la Fiorentina quarta a 33 punti e il Torino decimo a 27 ci sono nel mezzo altre 5 formazioni. Insomma, può succedere ancora di tutto e il contrario di tutto. 

Per battere il Sassuolo che aveva appena 16 punti in classifica erano sufficienti questi giocatori, ma andare a Reggio Emilia ancora in piena emergenza esterni è stato un errore di valutazione. Le trattative sono partite il primo dell'anno, siamo all'8 gennaio, almeno un'operazione, poteva essere fatta. Italiano nel dopo gara ha spiegato bene il concetto: "Manca qualcosa". Il quarto posto va difeso col mercato, non vediamo strade diverse da percorrere. La società deve affidarsi al proprio allenatore, deve ascoltarlo e accontentarlo.  

E non è solo una questione numerica: ci sono elementi che sono distanti da un rendimento accettabile. Brekalo, con la valigia in mano, è stato un fantasma. Ikonè è stato Ikonè: quante partite abbiamo visto giocate in quel modo? Nzola nemmeno parente di quello di La Spezia, un altro bocciato del mercato estivo. Bonaventura, solitamente uno dei migliori, è apparso indietro poi ha fallito il rigore. Beltran continua a giocare a metà campo perché dalle parti della porta avversaria non si vede quasi mai. Un mistero che prima o poi qualcuno dovrà chiarire. Italiano era affranto quando raccontava di esercitazioni ripetute fino alla noia in allenamento e puntualmente disattese in partita. C'è un'azione che fotografa benissimo i difetti offensivi della Fiorentina. Minuti finali: Parisi - buona la prova da esterno alto - cerca la linea di fondo e crossa all'indietro rasoterra. Bene, anzi male: il viola più vicino all'area piccola è Milenkovic, cioè un difensore centrale. Nzola che dovrebbe essere pervaso da un furore agonistico senza eguali, ciondola lontano dalla palla, mentre Beltran è addirittura fuori dall'area di rigore... Ma come si può? Due attaccanti e nessuno sul cioccolatino di Parisi si lancia ad attaccare la porta? Questi sono i limiti dell'attacco viola e di chi l'ha costruito. Ci vorrebbe un centravanti con caratteristiche diverse? Pensiamo proprio di si. Lo compreranno? Gennaio non sembra il palcoscenico ideale, ma se capitasse un'occasione andrebbe colta al volo. L'alternativa è un esterno più attaccante di quelli attuali: Cyril Ngonge del Verona. La Fiorentina sarebbe molto vicina al gialloblu, sempre che questo non serva magari a coprire un altro nome tenuto al riparo opportunamente fino ad ora. 

Ngonge ha segnato 5 reti, fatto 2 assist in 18 gare (di cui 16 da titolare) per un totale di 1347 minuti giocati. In un girone 5 reti per un esterno non sono poche e comunque sono tanto rispetto alle medie di Firenze, tranne Gonzalez. E poi? Occorre un terzino destro per essere a posto. 

Domani quarto di finale di Coppa Italia in gara unica al Franchi contro il Bologna, autentica sorpresa stagionale: è vero che nelle ultime 2 uscite di campionato ha fatto un solo punto, ma il lavoro di Motta e Sartori è stato egregio. Il vantaggio dei viola è lo stadio: non da poco. A Reggio Emilia 6mila tifosi della Fiorentina hanno trasformato il Mapei Stadium in un piccolo Franchi. Si sentivano solo loro, hanno spinto come sempre la squadra e alla fine, nonostante la sconfitta, l'hanno salutata e ringraziata proprio perché la gente ha capito quanto sia stato straordinario questo quarto posto di metà percorso. Ma detto dell'effetto stadio, il resto sarà arduo. Viola e rossoblu in questo frangente si equivalgono, gli emiliani hanno solo un punto in meno in classifica. Sfida incerta. La Fiorentina cerca la finale come un anno fa, ma intanto deve superare questo scoglio. La speranza è che al Franchi vadano in tanti a tifare e aiutare i viola. Poi ci penserà la Fiesole a trainare tutti. 

Prima la Coppa Italia col Bologna e tra poco più di una settimana la Supercoppa a Riyad: il 18 gennaio la semifinale col Napoli. La squadra di Mazzarri è dentro una crisi spaventosa, la Fiorentina potrebbe approfittarne. La Supercoppa che manca a Firenze dal '96 - dalla doppietta di Bati al Milan, "Irina te amo" -, può diventare una formidabile chance per i viola. Due partite molto difficili, ma se centrate possono regalare un trofeo. Sarebbe un miracolo. Un altro.