PIOLI CERCA LA CONTINUITA’. DOPO ROMA RIPARTE DALLA DIFESA A QUATTRO PRONTO A CAMBIARE IN CORSA. SETTIMANA DA SENSO DI APPARTENENZA: UNA FORTE STORIA AIUTA UN PRESENTE FRAGILE
Ritorniamo a domenica scorsa, verso le 21, quando Pioli nella sala stampa dell’Olimpico, rispondendo ad una domanda circa una presunta svolta che avrebbe potuto concretizzarsi dopo il buon pari con la Lazio, si è espresso così: “Riparliamone dopo la sfida col Sassuolo…”.
Stefano ha passato i 50 anni, una stagione della vita che impone saggezza in dose copiose. Troppo esperto per non sapere che il calcio è un percorso contraddistinto da trappole. Troppo attento alle dinamiche della sua squadra per non temere un’altra frenata dopo una prestazione autorevole.
Questa Fiorentina, ancora in fase di definizione, non risulta affidabile. Non potrebbe esserlo, alla luce delle nette trasfusioni di giocatori a cui è stata destinata nella scorsa estate e di un impianto di gioco completamente da inventare. Anche se il calcio ha fretta e in pochi sono disponibili a comprendere che per ottenere un’ottima organizzazione tattica occorrono mesi, forse anni…
Non è affidabile anche perché alcuni calciatori hanno dimostrato il loro valore, mentre altri sono ancora delle nebulose.
Quando riparti da zero, quando costruisci una nuova casa tattica e tecnica, devi aspettarti alti e bassi anche se questi irritano i tifosi e fomentano il distacco da una realtà già abbastanza minata dalla delusione. E quest’ultima non nasce per colpa della città o di chissà quali altri bizzarre ragioni…
Un’annata all’insegna dell’altalena, nella speranza che Pioli e il suo branco trovino un minimo sindacale di continuità.
Ecco cosa cerca adesso Pioli, un sussulto dopo l’inaspettato ancorché meritato punto dell’Olimpico. Il Sassuolo del grande ex Iachini non è avversario docile, ma è comunque superabile. Quella continuità contribuirebbe ad una nuova iniezione di autostima.
Il tecnico viola sembra aver deciso: non lascerà la vecchia strada del 4-3-3 o 4-3-2-1, nessuna difesa a 3 quantomeno in partenza. Probabilmente virerà verso questa opzione nella ripresa, se lo condizioni del campo lo ritenessero necessario.
Si viaggia nella direzione di una formazione tipo, salvo sorprese dell’ultima ora.
Tra la bella partita viola di Roma e la gara di domani al Franchi, c’è stata una settimana all’insegna del senso di appartenenza: la Hall of Fame, magistralmente organizzata dal Museo della Fiorentina, ha rappresentato un momento in cui si è celebrata la voglia di sentirsi viola. La storia conta come il presente e serve per avere un futuro. La storia di un club glorioso come la Fiorentina rappresenta una stella polare dalla quale è impossibile distogliere lo sguardo. La storia, in certi frangenti, diventa la stampella di un presente fragile. Speriamo lo abbiano capito tutti.