PALLADINO, LA MANO NUOVA SI VEDE. CON LUCI E OMBRE: BEI LAMPI VERTICALI E FRAGILITÀ IN DIFESA. ECCO PERCHÉ IL CLUB DOVREBBE DARE CERTEZZE AL TECNICO DELLA SVOLTA. IL MERCATO APERTO, QUEL CALCOLO RISCHIOSO E IL CASO NICO...

13.08.2024 14:00 di  Angelo Giorgetti   vedi letture
PALLADINO, LA MANO NUOVA SI VEDE. CON LUCI E OMBRE: BEI LAMPI VERTICALI E FRAGILITÀ IN DIFESA. ECCO PERCHÉ IL CLUB DOVREBBE DARE CERTEZZE AL TECNICO DELLA SVOLTA. IL MERCATO APERTO, QUEL CALCOLO RISCHIOSO E IL CASO NICO...

Non sappiamo se Palladino sia un hombre vertical, di sicuro nella sua testa il calcio orizzontale è uno stato temporaneo per creare corridoi, spazi, transizioni veloci e non una nuvola ipnotica per dominare e rimbambire l’avversario con la pozione magica del possesso palla. Il cambio di rotta rispetto a Italiano è netto e dovrebbe essere sostenuto da maggiori certezze, mica per sedurre i tifosi, proprio per aiutare l’allenatore. Non a caso Palladino - con una scelta di comunicazione meno aziendalista rispetto al collega che l’ha preceduto - dopo l’amichevole contro l’Hull City, cioè quasi due settimane fa, ha fatto apertamente notare il ritardo della campagna acquisti viola. E qui veniamo al punto.

La Fiorentina ha scommesso forte su questo giovane allenatore, ma con tempestività ridotta gli ha parzialmente offerto le basi per impostare la stagione. C’è tempo per recuperare e si suppone che alcuni calcoli, visto che il mercato chiuderà il 31 agosto, siano stati fatti anche sulla base di un approccio tutto sommato abbordabile: Parma e Venezia in campionato, più due spareggi in Conference contro una squadra che dovrà essere affrontata con una simpatia superiore alla preoccupazione, poi la terza di campionato contro il Monza (a operazioni di mercato chiuse).

L’allenatore avrà sulle spalle una pesantissima responsabilità, timonare il cambio di modulo insieme a un sistema di gioco così diverso rispetto agli ultimi tre anni.  L’obiettivo non sarà dominare l’avversario, ma colpirlo con accelerazioni profonde innescate non solo con i lanci, ma con traslochi coordinati di almeno 3-4 giocatori che si sostengono scambiandosi la palla, un collage di movimenti che avrà bisogno di molta qualità e altrettanta esplosività: per essere letali i reparti dovranno essere più che mai fluidi e attenti a proteggersi in modo preventivo, senza la giusta occupazione degli spazi il rischio sarà quello di subire ripartenze (perfino di più rispetto ai tempi di Italiano) con gravi problemi per la difesa. E una costante rispetto al passato sono stati i gol subiti in precampionato, due perfino contro il Grosseto che gioca in serie D.

Palladino è arrivato da una società più piccola della Fiorentina e con una storia ben più modesta, il Monza però è gestito da un dirigente che in carriera ha vinto 27 trofei (compresi 8 scudetti e 5 Champions). Insomma, si suppone che qualcosa Galliani ne sappia di calcio, sia un punto di riferimento per chiunque perché il rispetto non si compra, ma si guadagna sul campo. Sei l’allenatore e hai un problema? Alzi il telefono, lo chiami e vedrai che un buon consiglio arriverà, con la certezza che tutti lo rispetteranno. A Firenze al contrario i dirigenti sbucano da una stagione finita con un comunicato di protesta da parte dei tifosi e il clima è di quiete accesa. Eppure Palladino sa di aver cambiato dimensione e si è presentato con il sorriso a trentadue denti, nella prima conferenza stampa ha ripetuto almeno dieci volte di essere arrivato ‘in un grande club’, ma non ha nascosto la sua preoccupazione quando il mercato è rimasto in panne.

Due considerazioni su alcuni snodi al centro di particolari discussioni: l’Atalanta ha perso Scamacca e in poche ore ha acquistato Retegui pagandolo 25 milioni, la Fiorentina sta trattando Gudmundsson dai tempi di Noè e al di là delle valutazioni personali si torna lì: l’Atalanta domani giocherà la Supercoppa Europea contro il Real Madrid e solo per essersi qualificata in Champions incasserà un gettone da 50 milioni che le ha già permesso di sostituire Scamacca, la Fiorentina per il terzo anno di fila sarà in Conference (se batterà la vincente di Ararat-Academia Puskas). Poi il livello degli avversari e degli incassi si alzerà, ma non di molto.

E’ un mio vecchio e già espresso pallino, lo ripeto con autentico dolore calcistico (non riuscirò mai a dimenticare): il vero salto di qualità si fa con i soldi della Champions, lo scorso non-mercato di gennaio della Fiorentina - con la squadra terza in classifica alla fine di dicembre - resterà appeso nella bacheca degli errori gravi. La seconda riflessione riguarda Richardson, che la Fiorentina ha scovato nel Reims pagandolo circa 10 milioni. Una cifra obiettivamente consistente e superiore al 6-7 milioni necessari per Tessman, che risultava essere il primo obiettivo. Il muro contro le richieste dei procuratori ha fatto declinare una trattativa che inizialmente risultava quella preferita, forse perché in passato il club viola - terzo nella classifica dei più generosi per le commissioni ai manager - ha deciso di invertire la rotta.

Qualcuno dice che è stato direttamente Commisso a pretendere un segnale chiarissimo in controtendenza rispetto alle mungiture e, a proposito del presidente, speriamo davvero di avere notizie a proposito delle sue reali intenzioni (anche sulla cessione di Gonzalez alla Juve). Più grande è il vuoto, maggiore è il rumore che lo riempie.