NUOVO FRANCHI, SALE LA TENSIONE TRA FIORENTINA E COMUNE
Venerdì scorso, presso il Mandela Forum di Firenze, si è tenuto l'incontro con i cittadini per illustrare il futuro dello stadio Franchi, dell'area attigua che sarà riqualificata con 15.000 metri quadrati di nuove funzioni e gli interventi sulla mobilità con la nuova linea della Tramvia.
Assieme al Sindaco Dario Nardella, gli assessori, il Presidente del Quartiere 2 Pierguidi e i progettisti di ARUP (che si sono aggiudicati il concorso internazionale per la trasformazione), i cittadini, dopo la spiegazione degli interventi e prima della sintesi finale dell'incontro, hanno potuto porre i loro quesiti ai tecnici e ai facilitatori presenti ai tavoli di confronto. L'incontro, limitato a circa 350 persone, ha visto esaurirsi i posti disponibili in poco tempo e il dibattito, in alcune circostanze, è stato acceso: in perfetto stile fiorentino.
I disagi derivati dai cantieri (soprattutto per la realizzazione della linea della Tramvia Libertà-Rovezzano) e la perdita di posti auto, sono risultati al primo posto tra le perplessità sollevate. Il Comune di Firenze, per bocca del Sindaco Nardella e degli assessori presenti, ha riconosciuto le inevitabili seccature con le quali dovranno convivere residenti e commercianti di Campo di Marte, ma assicurano che ultimati gli interventi la vivibilità del quartiere, rispetto allo stato attuale, migliorerà.Grande assente all'appuntamento la Fiorentina. Ma seppur nessun rappresentante del Club viola non fosse presente, è proseguito il botta e risposta a mezzo stampa col Comune.
Cosa accadrà durante i cantieri per la ristrutturazione dello stadio? Resterà o meno la Fiorentina a giocare nell'impianto di Nervi coi lavori in corso? Il Comune da mesi si dichiara disponibile a sciogliere le istanze della Società viola, ma il Club di Commisso risponde che non si può pronunciare, perché ancora non ha ricevuto da Palazzo Vecchio tutte le risposte necessarie affinché scelga cosa fare.
E la querelle, viste le prossime scadenze – entro fine 2022 è necessario che ACF si esprima, perché deve essere avviata la procedura per l'appalto integrato e a fine gennaio 2023 bisogna ultimare il progetto definitivo del Franchi – vede inasprirsi i toni tra le parti. Poche ore prima dell'incontro al Mandela, sulle pagine de La Nazione, il Direttore generale della Fiorentina aveva lanciato accuse contro la burocrazia e le istituzioni, ree di rallentare i lavori al nuovo centro sportivo di Bagno a Ripoli (questione fognature e parcheggio) e di non essere esaustive riguardo agli interventi che saranno fatti a Campo di Marte. In merito sono arrivate repliche circostanziate, che non fanno certo fare una bella figura alla Fiorentina.
Sulle fognature (in particolare l'allaccio degli scarichi del futuro centro sportivo alla rete esistente) si è pronunciato il Direttore Generale di Palazzo Vecchio, precisando che “le fognature devono essere realizzate a carico di ACF Fiorentina, ma – si legge su La Nazione – ad oggi il Comune di Firenze non ha ricevuto alcuna richiesta relativa alla realizzazione delle fogne”. Per il parcheggio scambiatore in prossimità dell'erigendo centro di allenamento (a servizio della Tramvia che arriverà a Bagno a Ripoli) il Sindaco Nardella ha ricordato che “le opere connesse al Viola Park non dipendono dal Viola Park, ma dalle leggi dello Stato, leggi che non decide la Fiorentina”.
E sulle famose risposte che ACF attende dalla Pubblica Amministrazione, affinché possa scegliere, a precisa domanda dove si chiedeva se il Club gigliato avesse formalmente sottoposto al Comune gli interrogativi necessari per decidere, Nardella è stato altrettanto chiaro: “Noi non abbiamo ricevuto alcuna istanza formale dalla Fiorentina in merito alle modalità di gioco della squadra al Franchi durante il cantiere. Come detto siamo pronti a incontrarci domani mattina se c'è bisogno”. Il Direttore Generale e il Sindaco di Firenze, indubbiamente, hanno imbandito il tavolo della querelle con riferimenti alle norme che dovrebbero essere ben chiari a chi si lamenta a mezzo stampa.
Se poi si crede che il sostenitore del “Chi non ha i soldi dovrebbe stare zitto”, possa permettersi di rapportarsi con le istituzioni con le stesse regole di un tombolone organizzato da alticci commensali dopo il pranzo di Natale, allora va bene tutto. Le groupie del “non gli hanno voluto far fare lo stadio come voleva lui” avranno di che sragionare col loro modesto pubblico di ghiozzi (pesci d'acqua dolce facilmente catturabili, volgarmente detti scazzoni). E visto che ci siamo dopo il tombolone, se le gentil donne abbandoneranno cartelle e fagioli secchi per andar a ciaccolare in separata sede, organizziamo una mascolina gara di rutti. La sfida poco si confarrà allo spirito del Santo Natale, ma se all'emissione più roboante andrà in premio il lesso avanzato, non rifarlo con le cipolle sarebbe assai più riprovevole.