LE REGOLE VALGONO PER TUTTI
Il continuo procrastinarsi dell'apertura al pubblico del nuovo Centro Sportivo della Fiorentina ha scaldato gli animi tra gli attori in causa: Club viola e istituzioni.
Il Sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini, che fino a pochi giorni fa aveva mantenuto una lodevole flemma, ai microfoni di Radio Firenze Viola e altre testate giornalistiche, ha rimandato al mittente le accuse, spiegando che, piaccia o non piaccia, in Italia ci sono delle norme che tutti devono rispettare, appellandosi ad una maggiore chiarezza da parte dei progettisti del Training Center nei confronti del Presidente Rocco Commisso e rifiutando lo scaricabarile sulle istituzioni.
“Se l’opera è conforme al progetto iniziale già approvato, se è conforme in toto alle normative – ha detto Casini – l’agibilità si rilascia in pochi giorni, l'agibilità si avrebbe già avuta a luglio e non si arrivava a questo stallo che sarà comunque presto risolto.
Il Comune – ha ribadito Casini – era pronto da luglio a rilasciare agibilità al Pubblico Spettacolo. Adesso vanno sanate le difformità e richiede del tempo. Ma non svelo un segreto: tali difformità potevano essere sanate attraverso strumenti come la variante in corso d’opera al progetto. Se questa veniva fatta a gennaio o febbraio, invece che a luglio, adesso eravamo tutti a prenderci un caffè dentro al Viola Park”.
Dopo una chiamata a non ben precisate responsabilità (il 19 luglio il DG Barone dichiarava: “Come Fiorentina abbiamo fatto tutto il possibile per avere la tifoseria vicino alla squadra qui a Bagno a Ripoli. Ci sono responsabilità di qualcuno da prendersi sull’agibilità dello stadio, dove al momento le partite non si possono giocare”), a inizio agosto ci fu la metamorfosi in cui Barone diceva: “Per capire e definire tutte le procedure, stiamo lavorando tutti insieme, ovviamente seguendo tutte le regole e tutte le leggi. […] Dobbiamo seguire tutte le regole per avere l'agibilità. Con la commissione stiamo lavorando insieme per tutti questi dettagli. [...] Quindi noi si lavora dentro le regole da rispettare e stiamo lavorando con le varie associazioni (istituzioni, ndr), i vari comuni, tutti i vari componenti per arrivare al più presto possibile ad avere l'agibilità. Con comuni e istituzioni – concluse Barone – bisogna essere sempre dalla stessa parte e stiamo lavorando per questo”.
Un paio di articoli di stampa della scorsa settimana, come detto, hanno fatto infuriare il Sindaco Casini, che non ha accettato la tesi che le istituzioni per capriccio si divertissero a mettere i bastoni tra le ruote alla Fiorentina per posticipare l'apertura al pubblico.
La replica di Casini, però, ha sortito l'effetto che il giorno seguente il DG Barone riferisse al Corriere dello Sport che: “Noi guardiamo al futuro - ha detto Barone - mentre le leggi italiane ci riportano alla preistoria. Il tema riguarda il Paese, non solo la Fiorentina”.
Si ottiene l'approvazione di un progetto che se si fosse realizzato rispettando quanto indicato avrebbe ricevuto i nullaosta necessari e i tifosi viola avrebbero potuto varcare la soglia del Centro Sportivo da tempo, ma a luglio emergono delle difformità che pertanto vanno risolte.
C'è chi sostiene che le difformità non ci siano e che questi ritardi per gli adeguamenti costeranno alla Fiorentina un milione di euro.
Se non ci fossero differenze tra l'autorizzato e il costruito, come mai è necessaria una sanatoria? Il milione di euro di costi per l'adeguamento è causato dai ghiribizzi delle istituzioni, oppure è dovuto al mancato rispetto delle linee progettuali che hanno avuto il via libera?