LE MONTAGNE RUSSE TRA LE CONVINZIONI DEL TECNICO E UNA ROSA ANCORA DA PUNTELLARE, MA ITALIANO HA GIÀ DIMOSTRATO DI SAPER CAMBIARE PASSO. IL GESTO DI BIRAGHI IL MIGLIOR SEGUITO ALLA POSIZIONE DEI TIFOSI

07.11.2023 10:16 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
LE MONTAGNE RUSSE TRA LE CONVINZIONI DEL TECNICO E UNA ROSA ANCORA DA PUNTELLARE, MA ITALIANO HA GIÀ DIMOSTRATO DI SAPER CAMBIARE PASSO. IL GESTO DI BIRAGHI IL MIGLIOR SEGUITO ALLA POSIZIONE DEI TIFOSI
FirenzeViola.it

Si va modellando il giudizio sulla prima parte di stagione della Fiorentina, di pari passo con le evoluzioni di una squadra suo malgrado finita sulle montagne russe nell’ultimo mese e mezzo. Dalla vittoria di Napoli all’ultima tappa di campionato prima della prossima sosta, il Bologna in arrivo domenica prossima al Franchi, la squadra di Italiano ha (di nuovo) smarrito la via del gol e soprattutto registra uno score opposto a quello che aveva contraddistinto il precedente ciclo pre sosta.

Se nel filotto di risultati culminati con il successo al Maradona i viola si erano imposti come miglior squadra della Serie A (13 punti in 5 partite con due soli punti persi al cospetto del Frosinone) nei recenti impegni la squadra di Italiano ha fatto peggio praticamente di tutti con 4 gol al passivo e nessuno segnato: dal Verona (che ha però segnato un gol) alla Salernitana.

Sul perchè degli alti e bassi fin qui collezionati s’interrogano in tanti, la maggior parte chiamando in causa anche una prevedibilità che i viola non riescono a superare, tutti però farebbero bene a cercare la giusta via di mezzo tra le difficoltà e le mancanze di una rosa che anche quest’anno sta palesando lacune in più di un reparto (dalla difesa alle corsie esterne) e quelle di un tecnico a detta dei più fin troppo arroccato sulle proprie convinzioni.

Sotto questo profilo la sconfitta con la Juventus, al netto di scelte di formazione non spiegate per il silenzio stampa ma probabilmente riconducibli a problemi fisici come nel caso di Beltran uscito all'intervallo, lascia più amarezza per come la Fiorentina ha continuato a sbattere sul muro bianconero senza cercare alternative o diverse strategie (anche e soprattutto al momento dei cross) che non per il risultato finale non del tutto sincero come capitato anche all'Olimpico, contro la Lazio.

Anche perchè nel rileggere le varie mancanze del momento, su tutte quelle relative ai gol degli attaccanti che non arrivano, è abbastanza immediato notare come il gioco attuale non favorisca troppo i riferimenti offensivi, almeno quelli centrali, e più in generale come la stessa squadra fatichi a cambiare registro nei momenti difficili, tanto più di fronte ad avversari che danno la sensazione di conoscere fin troppo bene movimenti e trame dei viola.

Responsabilità insomma da dividere tra una rosa che, almeno fino ad ora, non è riuscita a trattenersi nelle zone alte della classifica e un tecnico evidentemente ancora alle ricerca dei migliori correttivi necessari per sopperire alle mancanze di cui sopra, pur ricordando che nella scorsa stagione Italiano in primis fu capace cambiare il volto dei viola nel girone di ritorno.

Infine merita certamente una menzione il gesto di Biraghi che ieri, privatamente e senza troppa pubblicità, si è armato di pala e stivali per aiutare la popolazione di Campi Bisenzio. Dopo giornate trascorse ad ascoltare rimpalli di responsabilità e indicazioni chiare di una Lega che non ha preso in considerazione l’ipotesi del rinvio, e con un silenzio che il club e la prorietà hanno motivato con il rispetto per le vittime dell’alluvione, il gesto del capitano ha stessa forza e immediatezza di quanto detto, scritto e mostrato dai tifosi della Fiesole.

I quali, di certo, sono stati i primi a capire l’entità dell’emergenza e soprattutto quanto poco senso avesse imporre lo svolgimento della partita.