LA SETTIMANA PERFETTA E LA METAMORFOSI VIOLA FIRMATA BEPPE. CHIESA DECISIVO, MA IL TOP È CASTRO: IL BALLERINO VIOLA È GIÀ UN PICCOLO CAMPIONE. FIRENZE ORA GODE MENTRE ROCCO PREPARA ALTRI COLPI
Bella e grintosa, tosta e decisa, finalmente convinta e vincente. Spal, Atalanta e ora anche Napoli: la settimana perfetta della Fiorentina è l’elogio della felicità, tra i gol di Chiesa e Vlahovic, le chiusure di Caceres e le carezze al pallone di Castrovilli, uno che chiamare predestinato pare per fino poco. La metamorfosi viola però è figlia anche e soprattutto del lavoro di Beppe Iachini, un allenatore che non buca lo schermo ma che entra nel cuore. In neppure venti giorni il mister col cappello ha rivoltato la squadra come un calzino, ha trasformato le sconfitte in vittorie, le paure in coraggio, la lentezza in corse e resistenza. La Fiorentina adesso è una squadra rocciosa, compatta, in grado di lasciare pochissimo a un attacco forte come quello del Napoli, ma allo stesso tempo capace di ripartire e far male. Tanto male. Chapeau Beppe, la tua semplicità sta diventando il nuovo motore per uscire dal tunnel e ricominciare ad alzare la testa.
Il Napoli, certo, è stato inguardabile e ha problemi giganteschi che partono dalle frizioni tra giocatori e presidente, ma la Fiorentina ieri ha dato risposte fantastiche, figlie del lavoro quasi martellante voluto dal nuovo allenatore. Doppi allenamenti, sedute anche di due ore l’una, ore di tattica in sala video, colloqui individuali e collettivi basati sulla motivazione, l’autostima, la voglia di rivincita. Così è nata la nuova Fiorentina, quella che in tre giorni ha steso l’Atalanta dei miracoli e il Napoli al San Paolo. Con merito, con carattere e organizzazione. La mossa decisiva è stata chiudere lo spazio ai palleggiatori napoletani, perché gli azzurri, senza ritmo e senza idee, hanno finito per schiacciarsi sulla difesa viola e subire le taglienti ripartente della Fiorentina. Difesa e contropiede, sì. Ma fatti bene, sfruttando le caratteristiche di una squadra che (se sta bene) ha proprio nella corsa la sua caratteristica migliore.
Callejon, l’unico nel primo tempo a creare problemi, è stato spesso chiuso da un monumentale Caceres, mentre dall’altra parte del campo Cutrone e Chiesa sono sempre riusciti a pungere la fragile difesa di Gattuso. Proprio Patrick è l’altra bella notizia della settimana perfetta: ha istinto del gol e si intende a meraviglia con Chiesa. Con lui la Fiorentina ha finalmente il centravanti che cercava. Che dire poi di Fede, finalmente tonico e decisivo, non solo per il gol ma anche per i mille scatti che hanno impreziosito la sua serata. Resterebbero da citare Lirola, Pulgar, la gemma di Vlahovic (che gol, bambino), Pezzella, Milenkovic e pure Dalbert sempre attenti su ogni tentativo di Insigne e compagnia. Bravi tutti insomma, ma come non citare Castrovilli, il migliore dei migliori, il todocampista dai piedi di velluto e la personalità del veterano, che incanta ogni volta di più.
Il ballerino viola è un piccolo campione che danza sulla palla, alza la testa e gioca con la facilità dei grandi. Vederlo dribblare è una carezza per chi ama il calcio e questi colori e Mancini farà bene a prendere appunto perché uno così, all’Europeo, ci sta che è una meraviglia. Godiamocela allora, ma come dice Beppe non montiamoci la testa. In tanti hanno finito coi crampi e nessuno ha dimenticato che a questa squadra servono rinforzi per continuare a correre così forte. “Stiamo aspettando di fare qualche colpo”, ha ammesso Barone. Almeno uno di questi arriverà dall’estero e sarà un nome a sorpresa. Rocco - che ieri sera ha goduto e sofferto alla radio, come si faceva 20 anni fa - ci sta prendendo gusto: cuore, grinta e carattere. La Fiorentina di Beppe se la sente sempre più sua.