LA FIORENTINA NON E’ IN VENDITA. IL CLUB VIOLA PERO’ SUSCITA INTERESSE. LAZIO UNICA GRANDE MAI SCONFITTA DA ITALIANO. SARRI PENSA A IMMOBILE, MA CASTELLANOS SPINGE. PARISI ADATTATO A DESTRA POSSIBLITA’ CONCRETA
Report, nota trasmissione di Raitre, non la tocca mai piano. Giornalismo d’inchiesta che stavolta si è occupato della Fiorentina, perche' gli arabi vorrebbero prendersi il club viola.
Come era lecito aspettarsi le reazioni da parte della società viola non sono tardate ad arrivare. Giuseppe Barone, braccio destro del presidente Commisso, è stato netto: “Tutto falso, qualcuno sta provando a destabilizzare il nostro club”, evocando così scenari complottardi. Ma al di là di trame fumose e burattinai francamente non facilmente identificabili, la polpa del discorso è che “la Fiorentina non è in vendita”, come il dirigente viola ha sottolineato con nettezza. Il caso è chiuso, quindi, prima ancora di essere aperto. Per la cronaca nel mezzo è stato tirato anche l’ex premier Matteo Renzi, accanito tifoso della Fiorentina, indicato dal servizio come una sorta di gran tessitore tra il mondo arabo e la società viola. Anche lui medesimo si è smarcato in fretta: “Non ho mai mediato, non è vero che sto trattando per gli arabi anche perché loro non sono interessati alle squadre italiane”.
Cosa resta allora di questa vicenda? Siccome non è la prima volta che la Fiorentina, attraverso sussurri e indiscrezioni, viene accostata al mondo arabo. Ci viene da pensare che comunque la squadra e soprattutto Firenze, suscitino sempre interesse. Ci sono fari accesi e occhi che scrutano. Magari non soltanto arabi. Non c’è niente di cui meravigliarsi: il tanto vituperato calcio italiano va sempre di moda, altrimenti non ci sarebbero in A così tante proprietà straniere - soprattutto americane - e la Fiorentina, in quanto espressione pallonara di una delle capitali mondiali della bellezza, non incontra difficoltà nell’essere corteggiata. Rocco Commisso però non pensa alla cessione, anzi: si aspetta una grande stagione agonistica e speriamo che a gennaio abbia voglia di rendere ancora più competitiva la rosa di Italiano.
Torniamo a cose molto più concrete. Stasera Italiano affronterà la Lazio, cioè il suo tabù principale: Vincenzo, infatti, contro i biancocelesti non ha mai vinto, 3 sconfitte e un pari. E’ l’unica grande che non ha mai piegato. Potrebbe essere la volta giusta, tenendo conto anche del fatto che Sarri ha 4 punti in meno della Fiorentina e Italiano avrebbe tutto l’interesse di mantenere intatte le distanze in classifica. La Lazio ha avuto fino ad oggi un andamento ondivago: i trionfi sono stati 4 (a Napoli e in casa del Sassuolo, mentre a Roma ha battuto Toro e Atalanta). Un solo pareggio, col Monza e poi 4 sconfitte (a Lecce, Torino con la Juve e San Siro col Milan, all’Olimpico invece contro il Genoa). In Champions, invece, Sarri ha impattato con l’Atletico (1-1), vinto in Scozia 1-2 col Celtic e perso mercoledì notte a Rotterdam 3-1. Dicotomia di rendimento, ma in serie A i biancocelesti vengono da 2 trionfi in serie.
Sarri potrebbe ripartire da Immobile che negli ultimi tempi è stato meno importante di prima anche se l’argentino Castellanos si sta rivelando elemento più che interessante. Il ballottaggio è apertissimo.
Sarà una partita tra due strateghi, Sarri e Italiano, più che tra tattici. Allenatori preparatissimi e con più sviluppi di gara nella testa. Si stimano e si temono anche se il primo ha certamente più esperienze all’attivo e una bacheca più fornita.
Capitolo formazione: l’emergenza terzini destri porterà Italiano a proporre Parisi a piede invertito, con Biraghi, recuperato, a sinistra. Nel mezzo Milenkovic e Quarta. Davanti alla difesa Arthur e Duncan, Bonaventura sotto punta con Gonzalez a destra, mentre a sinistra si contenderanno una maglia Ikonè e Brekalo. In attacco dopo la prova in coppa, considerando quanto adesso si senta in fiducia, dovrebbe ripartire Beltran. E’ l’ultima verifica viola prima della Juventus. Settimana decisiva.