INIZIA LA MARATONA VERSO ATENE. OUT JACK, MA CI VUOLE UNA VITTORIA

21.09.2023 00:01 di Stefano Prizio Twitter:    vedi letture
INIZIA LA MARATONA VERSO ATENE. OUT JACK, MA CI VUOLE UNA VITTORIA
FirenzeViola.it

Mentre continua senza requie la polemica tra Commisso e una parte della stampa fiorentina, l’altra se ne resta silente in comoda disparte, polemica arricchitasi ultimamente di lunari accenti etnici tra civiltà calabre e barbarie brianzole,e ‘difese dei fiorentini’, chissà se verrà consentito questo piccolo commento di un fiorentino (di nascita) di ascendenze orgogliosamente irpine.

Insomma mentre seguita il chiacchiericcio post vittoria con l’Atalanta (pensa se s’era perso), inizia la maratona verso Atene che al posto dei 42 chilometri canonici consta qui di una dozzina di partite, a cominciare da oggi e finale compresa potrebbero essere 13. Confidando di non giungervi morti come toccò al fedele Filippide, anche perché i viola a differenza dell’emerodromo ateniese hanno nel frattempo altre due corse da onorare, quella di Coppa Italia e quella del campionato. 

La maratona è una disciplina interiore che non ti fa scordare che il più grande avversario sei tu, diceva Mauro Covacich. 

Se puoi tira in porta diceva ai suoi giornalisti Vittorio Nisticò, storico direttore de L’ora di Palermo, e così siamo riusciti a citare un maestro di giornalismo siciliano (ma nativo della Calabria), con un invito che siamo certi anche Italiano avrà rivolto ai suoi, anche perchè la Fiorentina segna poco e non è cosa buona, considerando che in Belgio mancheranno la classe e i gol di Bonaventura non convocato per una botta rimediata con l’Atalanta, la cui assenza impone all’attualità un problema reso già chiaro dall’anagrafe dell’estroso centrocampista viola che recita classe ‘89 e dal numero di partite che ha giocato finora in carriera: 396 (che sono come i km percorsi da un’auto), insomma il tema della sostituzione di un giocatore così importante per la Fiorentina è cogente e se il club non ci ha già lavorato nei mesi scorsi (cosa improbabile) è il tempo di farlo con una certa urgenza.

Comunque nelle Fiandre Jack non ci sarà e la squadra viola dovrà fare di necessità virtù, tentando di mettersi subito bene dentro la gara e dentro la competizione, del resto lo dice anche il grande scrittore Murakami che nella maratona si corre non si cammina, della serie ‘penate poco’.

Perciò oggi sotto il cielo plumbeo di Genk l’imperativo sarà partire con una vittoria per dare uno squillo al girone di Conference.

E anche per rendere felici gli italiani emigrati di prima, seconda e terza generazione che vivono quassù in Belgio, il paese della tragedia di Marcinelle (che è ad appena 137 km da qui) dove nel 1956 in un incidente in una miniera di carbone morirono in 262, dei quali 136 operai italiani, negli elenchi dei morti si trovano 4 calabresi, tanti  molisani e abruzzesi, uno della provincia di Avellino, friulani, marchigiani, lombardi (bresciani e bergamaschi), pugliesi e siciliani, uno  anche fiorentino nato a Fiesole.

Erano italiani.

Tanto per chiosare, speriamo in via definitiva, sulla polemicuccia da cortile dell’incipit.