IL RINNOVO DI CHIESA NON BASTA PER UN FUTURO MIGLIORE. CONTINUANO I PASSI INDIETRO DEI VIOLA DI PIOLI, MENTRE DAL MERCATO SERVE DI PIU'. I SOLDI NON SERVONO A NIENTE SENZA LE IDEE
La buona notizia è arrivata nella giornata di sabato: Federico Chiesa ha rinnovato il suo contratto con la Fiorentina fino al 2022, ma difficilmente la sua firma cambierà qualcosa nel suo futuro, servirà semmai a dare più forza alla società viola nel momento in cui arriveranno le prime offerte ufficiali. Adesso il figlio d'arte di casa gigliata percepisce uno stipendio da big (per gli standard del club di viale Manfredo Fanti) ma sembra impossibile che la sua avventura in riva all'Arno possa arrivare fino al giugno 2022 e difficilmente proseguirà anche fino al 2021, precedente scadenza dell'accordo tra le due parti. Se in estate dovessero infatti arrivare proposte importantissime, sia per la Fiorentina che per il calciatore, le strade di Chiesa e dei viola potrebbero già dividersi, visto che un giocatore con certe caratteristiche fisiche e mentali non potrà certo accontentarsi di giocare per una squadra che lotterà al massimo per il settimo posto.
Adesso però non è ancora arrivato il momento di pensare a tutto questo, ci sarà tempo e le cose potrebbero cambiare. Il presente parla di una Fiorentina che ha raccolto un solo punto nelle ultime 3 partite contro Crotone, Roma e SPAL e questo non può certo far sorridere il popolo viola, visto che non si registrano passi in avanti. L'assenza di Thereau non può giustificare un periodo un cui mancano le idee, i risultati e la qualità in campo, e per questo motivo in casa gigliata si deve riflettere, visto che mentre nei mesi scorsi si intravedevano margini di miglioramento adesso non è più così e la squadra non è certo migliorata. La rosa è stata costruita nel corso degli ultimi giorni di agosto, ma se prima si chiedeva del tempo per dar modo a Pioli di mettere insieme i pezzi del puzzle che Corvino gli aveva consegnato, adesso si devono fare i conti con tutti i limiti provenienti dalle scelte della dirigenza durante l'estate.
I soldi c'erano, visto che dopo le tantissime cessioni il direttore generale poteva contare su un bel gruzzoletto, ma le idee non sono state eccellenti e soltanto tre giocatori hanno rispettato le aspettative: Thereau, Pezzella e Veretout. Gli altri non sono stati, chi più chi meno, totalmente all'altezza della maglia viola e per questo la dirigenza deve riflettere sul suo operato, cercando di non farsi trovare impreparata a gennaio. Laurini non è stato certamente una nota negativa, così come Gil Dias in alcune occasioni, ma altri giocatori, come per esempio Eysseric (inseguito per settimane e settimane), non sembrano essere state buone idee. La stagione è ancora molto lunga, il tempo per migliorare c'è eccome, ma serve un cambio di marcia a partire da questo tour de force molto lungo che durerà fino al 5 gennaio, quando sarà davvero il tempo di tirare le prime somme.