FIORENTINA, NESSUN PASSO AVANTI. I SOLITI PROBLEMI (IRRISOLTI) E UNA PERICOLOSA COMFORT ZONE. LE RESPONSABILITÀ DEL CLUB, DEI GIOCATORI E DI ITALIANO: PER OBIETTIVI PRESTIGIOSI SERVE UN ALTRO ATTEGGIAMENTO. LA ROMA DI MOU VERO BANCO DI PROVA

10.12.2023 11:20 di  Luca Cilli  Twitter:    vedi letture
FIORENTINA, NESSUN PASSO AVANTI. I SOLITI PROBLEMI (IRRISOLTI) E UNA PERICOLOSA COMFORT ZONE. LE RESPONSABILITÀ DEL CLUB, DEI GIOCATORI E DI ITALIANO: PER OBIETTIVI PRESTIGIOSI SERVE UN ALTRO ATTEGGIAMENTO. LA ROMA DI MOU VERO BANCO DI PROVA

Sempre gli stessi sbagli, sempre gli stessi limiti, sempre i soliti problemi. La Fiorentina come accaduto in diverse circostanze fra campionato, Conference League e Coppa Italia, continua a regalare un tempo agli avversari dove concentra il peggio del repertorio. Altre volte sbaglia completamente l’approccio alla partita oppure finisce per calare alla distanza. I risultati positivi coprono ma solamente in parte un difetto che non sta permettendo alla squadra di uscire da quella comfort zone che si è creata, limitando – e anche di parecchio – un processo di crescita che non è avanzato rispetto al passato. La sfida di Coppa Italia poi vinta ai rigori con il Parma è solamente l’ultimo caso in cui la Fiorentina è mancata totalmente, sotto tutti i punti di vista. Considerati i precedenti a questo punto è corretto e giusto esaminare e soffermarsi non tanto sulla rimonta che ha portato poi al passaggio del turno dopo i supplementari quanto al mix di negatività che stavano per compromettere tutto.Con questo atteggiamento infatti non si va molto lontano e sicuramente non si raggiungono gli obiettivi ambiziosi che inseguono il club, l’allenatore e i calciatori. Su una crescita e una maturità che non avanza, o comunque procede a rilento, tutte e tre le parti in causa hanno delle diverse percentuali di responsabilità.

La società, ad esempio, farebbe bene ad alzare la voce (anche pubblicamente) per delle prestazioni ampiamente al di sotto delle aspettative. Fra i giocatori invece è evidente che non tutti sono da Fiorentina, o pronti dal punto di vista mentale e di personalità per ambire al livello che vuole raggiungere. Il tempo ormai ha certificato che specie nelle rotazioni alcune alternative sono oltre un gradino sotto ai titolari. Il mercato di gennaio potrebbe rappresentare la giusta occasione per rinforzarsi, ma anche per provare a cedere quei giocatori che per differenti motivi non sono riusciti a dare quel qualcosa in più al progetto comune. Chi deve trovare una soluzione al principale problema che impedisce alla Fiorentina di avanzare in maniera decisa nel suo percorso è Vincenzo Italiano. L’allenatore resta uno dei più bravi in circolazione, promette davvero bene ed è la principale garanzia del club che grazie al suo lavoro è tornato sia in Europa che a giocarsi finali e possibilità di vincere trofei. I risultati non si discutono, ma quei limiti che non sono stati ancora corretti sì. Per diventare un top assoluto anche Italiano deve curare e migliorare questi aspetti: mentalità, approccio e gestione delle partite sono tre prerogative che ad altissimi livelli non possono mancare. E che segnano la differenza fra un manager di successo e un aspirante tale.

Mourinho, prossimo avversario con la sua Roma della Fiorentina, che possa piacere o meno in questo resta un maestro. Un numero uno assoluto. Sarà una bella partita quella dell’Olimpico, a cui la Fiorentina arriverà dopo le vittorie con Salernitana (sul campo) e Parma (ai rigori) e in cui dovrà dimostrare il proprio effettivo valore. Il discorso riguarda anche i singoli come Lucas Beltran. Va bene segnare al Cukaricki e su rigore nell’ultima in campionato ma adesso servono le reti che contano nelle sfide che valgono parecchio. Con la Roma è una di quelle.