FIORENTINA, HAI UNA GRANDE ANIMA: I VIOLA MERITAVANO UN TRIONFO COSI’. SIMEONE COME BATI AL PRIMO ANNO. PIOLI HA FATTO UN OTTIMO LAVORO, ORA 3 PARTITE COME FINALI
La paura era transitata dopo Reggio Emilia, i viola potevano essersi scaricati psicologicamente dopo una rincorsa di 6 vittorie consecutive e 8 risultati utili complessivi. Per fortuna era stata solo una cattiva impressione, la Fiorentina è viva. Lo ha dimostrato contro il Napoli: ha fatto vedere al resto d’Italia di essere portatrice sana di un’anima singolare, bella, robusta come l’acciaio. Uno spirito di gruppo che si è formato dentro una stagione maledetta che alla fine potrebbe anche regalare qualcosa di buono.
Come sovente capita, la Fiorentina ne sa qualcosa, quando comincia la partita e ti ritrovi in 10 diventa dura per tutti, anche per un Napoli fortissimo. Ma se giudicassimo la sfida di ieri solo attraverso la superiorità numerica, commetteremmo un grande errore. Dentro questa partita ci sono stati gli estremi: da una parte i viola pieni di organizzazione e voglia, dall’altra un Napoli scarico come la batteria del telefono dopo una giornata intensa. La Fiorentina se ne è accorta e non l’ha mollato un attimo. Troppa Fiorentina, pochissimo Napoli: il combinato disposto ha dato alla luce un risultato impensabile alla vigilia. Una vittoria viola non era da scartare, un trionfo di simili dimensioni era poco inimmaginabile.
Il sospetto che la vittoria della Juventus a Milano - ottenuta grazie anche ad un arbitraggio poco commendevole - sia stata la mazzata decisiva nella testa dei giocatori del Napoli, diventa molto forte. Ma allora ha ragione Sarri: se è questo il motivo, il Napoli ha un grande limite. E’ da secondo posto, non da primo. La squadra di Sarri non è mai entrata in partita, non l’ha proprio vista la gara. Una prestazione inqualificabile anche se la Fiorentina ha meriti grandi.
Pioli ha fatto un ottimo lavoro, l’ha preparata bene: i suoi giocatori hanno risposto in pieno alle sollecitazioni, lottando con un lucido agonismo. E su tutti si è elevato lui, Giovanni Simeone.
Il Cholito da questa partita entra nella storia recente della Fiorentina sia per aver schiantato il Napoli, dopo aver purgato anche la Roma, sia per lo score davvero di tutto riguardo: al primo anno a Firenze ha già realizzato le reti di un marziano di nome Batistuta. Anche se il Re Leone le realizzò in 27 partite. Simeone ha già superato il proprio record, a Genova aveva fatto 12 gol.
Sul Cholito c’erano stati giudizi affrettati, spesso superficiali. Quando lo stesso Batistuta aveva ricordato quanto fosse dura all’inizio l’Italia per un giovane bomber. Il Re Leone aveva invocato un po’ di pazienza. I frutti si vedono ora. Simeone ha avuto l’umiltà di lavorare a testa bassa, migliorandosi e ascoltando i consigli di Pioli e il suo staff. Soffia di nuovo un forte vento argentino a Firenze con Simeone, senza dimenticare Pezzella.
Adesso restano 3 partite al termine, sono 3 finali. La Fiorentina non ha l’obbligo di arrivare in Europa League, ma vuole provarci. E questo per Firenze è quello che conta.