EVVIVA, NIENTE ESTERNI ALTI E CENTROCAMPO A TRE! LA SQUADRA HA DIMOSTRATO DI ESSERE CON PALLADINO (DELUDENTE NEL DOPO PARTITA). BELTRAN SIMBOLO DELLA MENTALITÀ OPERAIA, DAL MERCATO QUALITÀ PER LA CHAMPIONS. MA CI PUÒ ESSERE UN CAMBIO DI PROGRAMMA

EVVIVA, NIENTE ESTERNI ALTI E CENTROCAMPO A TRE! LA SQUADRA HA DIMOSTRATO DI ESSERE CON PALLADINO (DELUDENTE NEL DOPO PARTITA). BELTRAN SIMBOLO DELLA MENTALITÀ OPERAIA, DAL MERCATO QUALITÀ PER LA CHAMPIONS. MA CI PUÒ ESSERE UN CAMBIO DI PROGRAMMAFirenzeViola.it
martedì 28 gennaio 2025, 12:34L'editoriale
di Angelo Giorgetti

Palladino forse è uscito dalla categoria di quelli specialisti nel ricascarci, dopo una serie di musate ha finalmente capito che gli esterni alti sono inutili se non attaccano bene e non coprono il centrocampo con due mediani. Con Folorunsho e Beltran-assatanato nella diga dei marines, la squadra riesce a fare meglio quello che l'allenatore vuole: restare compatta e in agguato con i canini insanguinati, ripartire con i coltelli affilati. Sul totem conficcato nel campo di battaglia sono scritte in stampatello le istruzioni per ridurre le distanze e mordere ovunque, dalle caviglie in su. In questo - ripetiamo - Folorunsho è stato utilissimo e Beltran addirittura mostruoso. Bravo Palladino a ottenere un sacrificio così totale, incondizionato, a tratti perfino commovente per l'impegno personale in un momento in cui il rischio era altissimo.

Non si parla male degli assenti (Colpani) e neanche degli allenatori che tornano a vincere dopo un mese e mezzo, ma con il centrocampo finalmente più denso - possiamo dire a 3? - la squadra ha recuperato quelle distanze che le sono servite per impostare le sue partite migliori. Basta con gli esterni depotenziati in entrambe le fasi. Potranno semmai entrare durante la partita, le 5 sostituzioni aprono un mondo di possibilità. 

Sono riemersi i tratti caratteristici dei giorni più intensi, dalle marcature preventive implacabili ai miracoli di De Gea, le ripartenze sfrontate e verticali, poi la sofferenza mangia fegato fino allo stellone del palo al 99' con la palla che rimbalza e sbircia da vicino i 7.32 metri della linea di porta. Ma prima la Fiorentina - nella sua versione de luxe in contropiede - aveva rischiato di andare sul 3-0 e se solo quella rovesciata di Gudmundsson fosse finita in gol... Fra parentesi: visto che se Folorunsho e Beltran si accentrano, anche Dodo e Gosens riescono a trovare più spazio per i loro blitz? Due assist, tanto per cominciare. Insomma, il risultato è figlio di circostanze precise, ma anche di una partita a metà. Per recitare le sua parte di fuggitiva in contropiede, soprattutto contro le squadre forti, la Fiorentina avrà bisogno di essere caricata a molla e con la testa sempre organizzata per non perdere un centimetro. Essendo vietate le iniezioni di nandrolone, ci vorranno dunque motivazioni altissime.

A meno che negli ultimi giorni di mercato, con uno sforzo che sembra in canna, la società non aggiunga quella qualità che a centrocampo manca per impostare 'anche' un altro tipo di partita. Però c'è un però. Tutti d'accordo che serva un altro centrocampista che aumenti dinamicità e forza muscolare in un reparto dove ancora una volta Richardson (fra parentesi c'era lui su Marusic quando ha segnato) ha mostrato di essere indietro. Ma se finalmente Palladino decidesse di prendere sul serio un modulo accostabile al 4-3-2-1, con Beltran fogato ai limiti del wrestling insieme a Folorunsho in copertura e Gudmundsson più libero di svariare, potrebbe essere meno necessario intervenire sugli esterni. Valutazioni in corso, la vittoria a Roma contro la Lazio è tanta roba e nel frattempo sono usciti sassoloni anche dalle tasche di Palladino. 

Il quale ha sempre detto che non ascolta, né legge, né dà peso alle notizie sulla Fiorentina, ma dopo la vittoria si è sfogato per le 'tante falsità scritte sull'armonia del gruppo' tirando in ballo in modo poco simpatico tutta la categoria dei giornalisti. Ora non è che sentiamo l'esigenza di difenderla - la categoria - ma almeno l'allenatore che non legge, né ascolta, ma evidentemente cataloga nello specifico, dovrebbe forse spiegare meglio chi, quando e come ha scritto o detto falsità. Pretendiamo troppo? Generalizzare non è mai il massimo, né depone a favore di chi lo fa. 

In alternativa potremmo criticare tutti gli allenatori che - senza gli interpreti adatti - insistono a giocare con il centrocampo a 2 nel campionato italiano. Magari potrebbero aver bisogno di un ripasso a Coverciano? Parentesi: addirittura due ripassi sarebbero necessari per il super lodato Baroni, che in overdose da complimenti e autostima domenica è partito con il solo Guendouzi a centrocampo, con l'altro mediano Dele-Bashiru alla ricerca di spazi più esterni. Guendouzi è un campione, ma ancora non sa trasformarsi in un reparto e quando Baroni ha in grande ritardo aggiunto Rovella per Dele-Bashiru e Pedro al posto dell'imbambolato Isaksen (vedi la marcatura sul gol di Beltran), il vento è cambiato. Il calcio è semplice, grazie per il regalo di un fiorentino a Roma.

Quindi, calma e sangue freddo mister Palladino. Rivolgersi ai giornalisti chiamandoli con il nome di battesimo durante la conferenza stampa, non significa poi per eccesso di confidenza poter scaricare le proprie accuse su un'intera categoria. Circostanziare, magari.  Anche perché vabbè mostrare i muscoli dopo un'impresa, ma la Fiorentina è tornata a vincere dopo un mese e mezzo, oltretutto con un assetto molto aderente a quello che da mesi in tantissimi invocavano suggerendo che fosse il migliore per questa idea di gioco basata sulla densità del centrocampo a tre. Sommando tutti gli articoli scritti nelle ultime settimane sul tema, potremmo creare una Wikipedia viola. L'avrà mica sbirciata, chi giura di non leggere mai?