E PENSARE CHE QUALCUNO PENSAVA CHE I SOLDI PER CHIESA FOSSERO TROPPI… FEDERICO HA QUALCOSA IN PIU’ DEGLI ALTRI. PIOLI BRAVO A CAMBIARE IN CORSA MA E’ UNA FIORENTINA ANCORA PICCOLA
Gli allenatori si arrabbiano quando si parla di singoli. Hanno ragione, il gruppo conta più del resto. Suona l’orchestra, non il solista. Però ci sono eccezioni. La Fiorentina oggi è una miscellanea di certezze, non molte purtroppo e punti interrogativi che potrebbero diventare realtà. A questi si aggiungono giocatori assolutamente inespressi. In mezzo a questa variegata palude, senza che nessuno partorisca permali, si staglia visibile il talento di Federico Chiesa. “Chiesino”, lo chiamano così, ma se continuerà su questa strada anche suo babbo - straordinaria seconda punta della serie A poi trasformatasi in centravanti sul finire della carriera - dovrà tremare al confronto…
Senza nessuna iperbole, Federico mostra qualità fisiche formidabili e un’abilità tecnica, perché condurre la palle in velocità è arte moderna, fuori dal comune. Federico sembra in grado di migliorarsi tanto, non sappiamo dove potrà arrivare. Lo sorregge questa voglia intrisa di umiltà, qualità necessaria per scalare le vette del successo. “Chiesino” non ha limiti. Quando “strappa” sono veramente pochi quelli in grado di rincorrerlo. Poi, dote essenziale per il ruolo che si è scelto, segna e fa segnare. Per tutto questo la notizia del suo prolungamento di contratto fino al 2022 è stato salutata con grande soddisfazione dai tifosi e anche dalla parti in causa. Società e babbo Enrico hanno trovato un punto di accordo di gradimento: 1,6 milioni netti a stagione più bonus. Giusto così.
E pensare che qualcuno sospettava che quei soldi fossero troppi… Che in fin dei conti Federico era solo un giovane di belle speranze. Nonostante che club italiani e stranieri avessero già bussato alla porta della Fiorentina per offrire 40 milioni e qualcosa in più per questo sbarbatello del calcio. No, questo ingaggio è in linea con il valore del miglior prodotto dell’ultima generazione del nostro movimento. Nella Fiorentina è evidente la sua qualità rispetto al resto della squadra che comunque esprime, in alcuni casi, valori di un certo tipo. Anche a Ferrara, in una partita strana e a tratti deludente per i viola, Federico oltre a segnare e a far espellere un avversario, ha regalato giocate di un repertorio sempre in crescita. La nostra speranza è che i Della Valle ripensino alle loro di idea di sopravvivenza per ripartire proprio da Chiesa. Magari stiamo abbaiando alla luna perché la proprietà viola ha già scelto la strada della penombra, ma costruire una squadra intorno a Chiesa sarebbe una bella strada per dribblare la mediocrità alla quale sono condannati adesso i tifosi viola.
Torniamo a Ferrara: erano 2000 i fiorentini presenti e hanno fatto un gran tifo. La Fiorentina del primo tempo ci è piaciuta poco, quella della ripresa meglio. Il pareggio è un risultato equo e soprattutto è stata la cartina tornasole di una stagione in salita. I viola possono soffrire con tutti… Pioli con la Spal è stato bravo nel cambiare pelle tattica nella ripresa, ma la sensazione che ci resta è quella di una Fiorentina piccola. Ci sono alcuni interpreti che arrancano anche nelle piccole cose. Murelli, vice di Pioli, ha dovuto spiegare a partita in corsa a Gaspar come si effettua una rimessa con le mani, visto che l’arbitro gli aveva già fischiato un contro fallo e lo aveva graziato almeno in un altro paio di occasioni. Sembrano cose da oratorio, invece sono vere… Magari però c’è qualcosa di romantico. L’antica poesia di un fallo laterale…