ANTOGNONI, UN PECCATO. BENTORNATO GUERINI

18.07.2011 09:00 di  Mario Tenerani   vedi letture
ANTOGNONI, UN PECCATO. BENTORNATO GUERINI
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Antognoni e la Fiorentina, quella dei Della Valle, sono rette parallele. Non si incontreranno mai. Solo in politica si verificano le convergenze… Una società di calcio è un’impresa privata: la proprietà ha il diritto di assumere chi vuole, questo è fuori discussione. Ma in questa vicenda, però, restano due elementi con cui fare i conti: la grande amarezza per la piega che ha preso la storia e la formidabile occasione persa dalla Fiorentina per riavvicinare il club alla città. L’ingresso di Antognoni sarebbe stata un’opportunità e pure un vantaggio. Il simbolo della storia viola avrebbe aiutato la Fiorentina a riaprirsi verso la propria gente. Paradossalmente sarebbe più servito Antognoni alla Fiorentina, che il contrario. Certe volte, però, le cose più semplici e logiche sembrano le più complicate a materializzarsi. Ma dipende anche da che tipo di calcio si ha nella testa e che modello di società si vuole costruire. Firenze e la Fiorentina vivono una distanza che va annullata il prima possibile e nel miglior modo. Antognoni sarebbe stato il collante ideale, ma è del tutto evidente che la proprietà la pensi diversamente. Nella società viola c’era anche un’anima che avrebbe accolto volentieri il ritorno di Giancarlo, ma non era quella decisiva. La storia è chiusa, tumulata. Per rivedere Antognoni nella dirigenza ci vorrà un altro patròn, con questo è impossibile.

E’ arrivato Vincenzo Guerini. Prima di tutto bentornato. Il mediano forte e generoso degli anni Settanta, strappato al calcio troppo presto per un brutto incidente automobilistico, ha giocato pochi anni a Firenze, ma è amato dai tifosi come se non si fosse mai mosso da piazza del Duomo. Era, insieme ad Antognoni, Roggi e Caso, il rappresentante di una Fiorentina bella, giovane, sfrontata, ricca di talento. Una squadra che faceva sognare e che per tanta sfortuna non ce l’ha fatta a realizzarsi. Guerini, poi, come allenatore della Primavera viola ha vinto scudetto e Torneo di Viareggio. Per questo e altro Vincenzo ha ricevuto tonnellate di amore e lui, nordista bresciano, con timidezza ha sempre risposto: “Ho fatto troppo poco per essere amato così…”.  Invece no perché i fiorentini sanno riconoscere quelli che hanno qualcosa dentro e detestano gli uomini di plastica. Guerini porterà una bella dote di esperienza nel calcio, molta saggezza e quel ‘senso di appartenenza’ di cui la Fiorentina attuale ha un bisogno fisico. Se con lui ci fosse stato pure Antognoni il gioco sarebbe stato perfetto.

Mario Tenerani

giornalista de Il Giornale della Toscana