L. MILAN, Le inglesi ancora forti come nel '61. Stasera...
Nonostante sia l'unica squadra europea ad aver raggiunto tutte le finali delle competizioni UEFA, la Fiorentina ha vinto solamente una volta, la Coppa delle Coppe del 1960/61. Sessantadue anni dopo Italiano e i suoi ragazzi possono replicare quell'indimenticato trionfo contro i Glasgow Rangers, ricordato in esclusiva a Tuttomercatoweb.com dal mattatore di quel doppio confronto, Luigi Milan a segno sia all'andata che al ritorno: "Sono stati momenti belli, è stato un orgoglio aver fatto parte di quella squadra. Il successo fu inaspettato, le squadre inglesi sono forti oggi come allora e sapevamo di sfidare un avversario che nel suo campo non perdeva da qualche anno. Sicuramente era una partita ostica, ma siamo andati lì consapevoli della nostra forza, abbiamo sofferto davanti agli 82mila spettatori che li caricavano a suon di canti dal primo al novantesimo... Una bolgia. Fummo abbastanza bravi, loro hanno impresso ritmo alla gara, ci pressavano affannosamente. Noi eravamo leggermente più tecnici nel complesso, ma dovevamo sopportare quella carica".
Vede qualche aspetto in comune con oggi?
"Oggi il calcio italiano è migliorato anche a livello fisico. Non conosco bene il West Ham, però da quel che mi dicono è una squadra contro cui la Fiorentina può benissimo giocarsela. Il risultato dipenderà da tanti fattori ma sono fiducioso. Vedo che la Fiorentina ha fatto buoni progressi nella seconda parte della stagione, è in un buon momento e può farcela".
Lei ebbe la fortuna di vincere Coppa Italia e Coppa delle Coppe nella stessa stagione a Firenze. Ha rivisto dei flash del '60/61?
"Ho visto manifestarsi la stessa situazione di sessant'anni fa, anche se noi le abbiamo vinte entrambe... Faccio notare che la Fiorentina ha giocato in tutto 60 partite, vero, ma anche a noi toccò un certo cammino. La differenza è che oggi il calcio è molto più veloce e atletico rispetto a quei tempi ma è altrettanto vero che le rose di quei tempi erano composte da sedici giocatori, oggi no, e soprattutto non c'erano sostituzioni mentre adesso sono cinque. Insomma, alla fine si va a pareggiare un po' tutto".
Cosa ha significato per lei la Fiorentina in quegli anni?
"Per me è stato un orgoglio far parte di quella squadra, c'erano grandi giocatori. Ricordo Hamrin che faceva 25-30 gol all'anno, nella finale di Coppa delle Coppe si prese una giornata di riposo e ne feci due io allora, qualcuno doveva! Poi al ritorno però tornò a segnare, dopo aver scartato tutti".
Da stasera cosa si aspetta?
"Le sensazioni sono buone, anche se il West Ham ha buone individualità tra centrocampo e un attacco veloce. Il loro allenatore mi sembra poco inglese, molto italiano, preferisce stare più attendista che non andare all'attacco o all'aggressione. Sappiamo invece che la Fiorentina è squadra che ama giocare nella metà campo avversaria, qualcuno avrà detto a Italiano quali sono i pericoli. Sono fiducioso e speranzoso, se poi arriva l'Europa League si vedranno partite belle".