BABACAR, A Firenze sarei rimasto a vita. Astori...

01.05.2020 19:10 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
BABACAR, A Firenze sarei rimasto a vita. Astori...
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

L'ex attaccante viola, ora al Lecce, Babacar,  ha parlato di Firenze e Fiorentina con l'ex compagno Frey, in diretta Instagram: "Momentaneamente sono a Lecce, chiuso in casa. Ogni volta prego di non essere ripreso da mister Liverani, non saprei dire se è peggiorato dai tempi di Firenze. La mia esperienza alla Fiorentina è stata molto bella, mi sentivo a casa mia. Firenze la considero ancora la mia casa, anche se non ce l'ho più. A Lecce ho trovato una tifoseria molto forte e calorosa, come a Firenze. Sinceramente non mi aspettavo di fare un gol come quello contro l'Inter da così lontano con l’esterno collo. Segnare contro i viola, invece, è stato come un armadio sulle spalle. Tutte le volte che Salah partiva era difficile stare al suo passo. Gli dicevo sempre ‘Momo, vai piano’.

"Prandelli puntava su di me? Si, vero perché allora avevo 16 anni poi ho fatto un po' di giro di Italia. A Modena ho avuto Novellino, mi chiamavano tutti Billy. Ho fatto 20 gol ed anche se zoppicavo giocavo, non uscivo perché lui voleva arrivassi al massimo dei gol. Novellino mi ha spinto molto, tiravo rigori, corner, facevo tutto perché portavo la squadra sulle spalle. Poi sono tornato con Montella. Primo gol in serie A l'ho fatto a Genova e Pasqual mi toccava sempre il naso perché non ho l'osso. Io all'Otel? Avevo una stanza tutta mia li in pratica, arrivavo con la macchina gialla, una Camaro. Sono diventato appassionato per colpa tua. A Firenze non è facile per nessuno, anche se si sta bene, perché vivono molto il calcio"

"A Lecce ribadisco che mi trovo benissimo, all'inizio non è stato facile, poi mi sono adattato al fatto che la squadra gioca per la salvezza e bisogna sacrificarsi. Ambiente però è top, fuori non ti dicono niente ma in campo sì. Alla Fiorentina? Sarei rimasto per tutta la vita, lo sanno tutti. Nel calcio hai sempre la possibilità di andare via anche per prendere più soldi ma io sono sempre voluto restare alla Fiorentina. Liverani? Ti massacra ma ti insegna, ha idee di gioco e te le fa vedere lui. Mentre facciamo la partitella ci prende in giro, voglio dargli una pallonata ma non lo prendo mai. Lunedì mi sa che lo rivedo perché facciamo i test. In due mesi non sono mai uscito, compro tutto su internet. Astori? Era più che speciale. Nello spogliatoio era come se fosse un padre, io mi arrabbiavo perché non giocavo, lui mi aiutava, era incredibile, rispondeva al telefono a qualsiasi ora, ce ne sono pochi così. Quando uno segnava era sempre il primo ad abbracciare perché era contento. ha lasciato un segno molto bello e tutti se lo ricorderanno tutta la vita"

"Chi preferisco tra Frey, Boruc o Neto? Io dico Frey per la persona, per la disponibilità. Mi ricordo quando mi dicevi (rivolto all'ex portiere)  se ti aiutavo a portare le buste paga ed io non capivo. Non mi sono mai permesso di farti lo scavino perché ai portieri dà fastidio. Vargas? Era il numero uno, un pazzo, ci faceva ridere, ci buttava sempre in piscina, mi dava degli schiaffi...ma non potevo rispondere. Era fondamentale per lo spogliatoio. Il gol a Kyev? Era 1-0 per loro e nel finale Montella mi ha fatto entrare e dopo pochi minuti ho segnato in rovesciata che è stato determinante. Quell'anno li c'erano Gomez e Rossi ma io ho fatto comunque 15 gol e pensavo che l'anno dopo sarebbe stato il mio e invece... Pepito era il top. Mutu? Ad un compagno, Papa Waigo, che era vestito di bianco dette le chiavi per parcheggiargli la macchina e lui si arrabbiò e a me mi distruggeva per come mi vestivo".