INGHILTERRA, Mourinho favorito per panchina nazionale

22.11.2007 19:00 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Gazzetta.it
José Mourinho è il nuovo allenatore dell’Inghilterra. Almeno per Wikipedia. L’enciclopedia online ha, infatti, indicato l’ex tecnico del Chelsea come futuro c.t. della Nazionale nel suo profilo in lingua inglese, probabilmente influenzata dal largo consenso che l’ipotesi Mourinho sta riscuotendo in tutto il Regno Unito. E se per i lettori del Sun e di Gazzetta.it il portoghese è il primo e unico candidato alla panchina che fu di Steve McClaren, come dimostrano i sondaggi. Subito alle spalle di Mourinho in testa con il 54% dei consensi, nel sondaggio del Sun ci sono Jurgen Klinsmann con il 20%. Anche per i bookmakers, Mourinho è in testa alle puntate, visto che viene dato 4-1 come possibile successore di Macca, mentre il tecnico dell’Aston Villa, Martin O’Neill, è quotato 5-1 e Felipe Scolari, attualmente sulla panchina del Portogallo, 7-1. In classifica anche l’altro "pensionato di lusso" del calcio italiano, ovvero Marcello Lippi, che viene quotato 16-1.
CAPELLO A LONDRA - Fabio Capello, che durante la telecronaca di Italia-Isole Far Oer aveva espresso il suo gradimento a un’eventuale chiamata, è dato 10-1. E, fonti vicine all’allenatore di Pieris hanno lasciato intendere che nei prossimi due giorni ci sarà un viaggio a Londra per incontrare i vertici della FA, mentre Sam Allardyce del Newcastle, altro papabile alla guida dei Tre Leoni, si è chiamato fuori dalla corsa e un amico di Mourinho ha espresso alla BBC il rammarico del tecnico per la cacciata del collega, ma si è chiuso la bocca sulla questione "successore". Del resto, la stessa FA nella conferenza stampa mattutina che ha annunciato il licenziamento di McClaren e del suo staff (compreso Terry Venables), aveva fatto chiaramente capire che non ci sarebbero state scelte affrettate o precipitose, dando incarico a Brian Barwick, capo esecutivo della Federazione, di trovare l’uomo giusto. Illuminanti a tal proposito le sue prime parole: "Non credo che la nazionalità del prossimo c.t. sarà importante”. Come dire, un portoghese o un italiano ci stanno benissimo.
McCLAREN IL PEGGIORE - Intanto, McClaren ha fatto le valigie dopo un anno e mezzo in cui, per la verità, non ha mai convinto davvero e nella conferenza stampa d’addio si è assunto tutte le responsabilità della disfatta inglese. "Questo è uno dei giorni più tristi della mia carriera – ha detto l’ex tecnico – ma posso capire la decisione della FA. Mi scuso con tutti e mi assumo la piena colpa di quanto successo, ma penso di essere un allenatore migliore adesso rispetto a 18 mesi fa". Un giudizio che però non viene affatto condiviso dai tifosi inglesi, come conferma l’ennesimo sondaggio dell’impietoso Sun che indica proprio in McClaren il peggior c.t. di tutti i tempi, con il 62% dei voti. Staccatissimi Graham Taylor (18%), che non portò l’Inghilterra ai Mondiali del 1994, e Kevin Keegan (15%), che venne fatto fuori al primo turno agli Europei del 2000 e si dimise pochi mesi dopo.
IL PIANTO DI BECKHAM – Le lacrime di David Beckham resteranno a lungo nella memoria degli inglesi, testimoni di una serata da incubo. Il giocatore è stato una delle due scelte infelici di McClaren per la sfida con la Croazia (l’altra è stato il portiere Carson, da ieri diventato "calamity Carson" per molti commentatori), visto che il tecnico ha deciso di farlo partire dalla panchina. Ma l’ex capitano, arrivato a 99 presenze con la nazionale, non cerca scuse: "Abbiamo sbagliato tutti e ora dovremo lottare per dimostrare di essere degni di indossare ancora questa maglia". Quanto al futuro, Beckham ha negato di voler mollare: "Non credo affatto che questa sia stata la mia ultima partita con la nazionale. Voglio giocare ancora per il mio Paese e non vedo perché non lo dovrei fare".
UNA PERDITA DA DUE MILIARDI – La mancata qualificazione a Euro 2008 avrà un contraccolpo sia sul mondo del calcio sia sull’economia inglese, con una perdita complessiva stimata attorno ai 2 miliardi di sterline (quasi 2,8 miliardi di euro). A tirare le somme è stato Simon Chadwick, professore di business strategy e marketing alla Coventry Business School. "Un successo agli Europei avrebbe significato un aumento di tutta la produttività e avrebbe riguardato non solo le ditte prettamente legate al calcio, ma anche tutto l’indotto, dai pub ai bookmaker fino alle compagnie aeree". Non a caso, già si contano le disdette alle prenotazioni per i viaggi in Austria della prossima estate.