ROMA: UN PESO DUE MISURE? Di Samuele Brandi
Come di consueto accade, quando avvengono episodi di scontri tra tifosi e di guerriglia urbana nella capitale, ancora una volta giustizia non è stata fatta. In questa occasione anche i politici scendono in campo per evitare che venga presa una decisione pesante, una volta per tutte, ai danni di personaggi che sembrano tutt’altro che tifosi. La classica domanda di ogni sostenitore viola si fa in questi casi è sempre la stessa: “Ma se fosse successo a Firenze quello che è accaduto a Roma, Domenica scorsa prima del Derby, tra la squadra capitolina e la Lazio?”. Probabilmente per molte giornate la Fiorentina avrebbe fatto a meno del proprio pubblico, per non parlare poi del probabile blocco trasferte che sarebbe stato imposto sempre ai tifosi gigliati chissà per quante giornate, ma a Roma si sa, questo non accade mai.
Nella Capitale tutto è possibile, prima di un Derby tutto può succedere, ricordiamoci che proprio nella Capitale all’interno del Colosseo accadevano cose simili ai tempi dei romani e probabilmente questo a Roma è puramente normale, a noi però, osservatori esterni dell’anno 2000 D.C., tutto questo sa un po’ di presa in giro. E’ inutile creare lunghe code per i pre-filtraggi, evitare trasferte in quel di Firenze a tifosi come quelli del Cagliari (tanto per fare un esempio di chi non ha potuto seguire la propria squadra del cuore quest’anno a Firenze) se poi altrove tutto è possibile.
Tornando con i piedi per terra ricordiamoci bene che Firenze è un modello di normalità in tal senso, quello che è anormale, in questi casi, mi pare sia solo ciò che accade spesso e volentieri a Roma (inutile ricordare episodi come quello della monetina lanciata verso l’arbitro, Ander Frisk, dalla tribuna dell’ Olimpico,per non parlare poi degli scontri fuori dallo stadio con persone che spesso vengono mandate all’ospedale accoltellate. La lista di questi episodi è purtroppo lunga). A Firenze amiamo il calcio e proprio per questo negli anni è stato fatto molto per creare un clima ottimo in una piazza che da sempre è tra le più passionali del panorama italiano. Auguriamoci che in futuro il CASMS riesca ad avere più equità nelle decisioni da prendere perché questa logica di un peso e due misure può portare nel tempo ad un clima sempre più caldo. La gente ha bisogno, in un periodo cosi particolare per il calcio, che la giustizia diventi più credibile e meno scontata.