SEI FINALI, 0 CASUALITÀ, TANTI TALENTI: I VIOLA E I FRUTTI DELLA PROGRAMMAZIONE NEL VIVAIO

22.02.2024 20:00 di  Andrea Giannattasio  Twitter:    vedi letture
SEI FINALI, 0 CASUALITÀ, TANTI TALENTI: I VIOLA E I FRUTTI DELLA PROGRAMMAZIONE NEL VIVAIO

Sei finali di Coppa Italia consecutive, a cui si aggiungono anche quattro di Supercoppa e una di scudetto (per un totale, per adesso, di sei trofei portati a casa), non possono essere solo una banale coincidenza per la Fiorentina Primavera. Specie perché - come impongono le norme federali - ogni stagione l'Under-19 è obbligata, al pari di ogni categoria giovanile e a differenza delle squadre professioniste, a ringiovanire la propria rosa finendo per perdere ogni estate dagli otto ai dieci elementi, spesso titolari. Ecco perché resta difficile spiegare soltanto con gli scherzi del destino l'incredibile costanza con cui la squadra che fa da anticamera ai più grandi sia riuscita, dal 2019 ad oggi, a ottenere questi traguardi. Posizionamenti che, ormai già dall'anno scorso, hanno permesso al club viola di entrare nella storia.

I numeri, del resto, parlano chiaro: dalla prima delle sei finali consecutive del trofeo nazionale a quella che Biagetti e compagni giocheranno contro il Torino il prossimo 4 aprile (probabilmente a Bologna, ma ancora manca l'ufficialià) si sono alternati tre allenatori (Bigica, il re di Coppe Aquilani e adesso Galloppa) e addirittura 103 giocatori, ovvero dai classe 1999/2000/2001 che sollevarono il primo trofeo (nonché l'ultimo della gestione Della Valle) nella doppia finale proprio contro i granata sei anni fa agli attuali 2005/2006/2007 che sono pronti tra poco più di un mese a scrivere ancora una volta la storia. 

Minimo comun denominatore di questo incredibile percorso (destinato a proseguire visto che nelle altre under viola alcuni baby, specie nell'inarrestabile Under-17 di Capparella, stanno già facendo parlare di sé) è stata la programmazione e, di conseguenza, il lavoro svolto fin dal suo secondo insediamento dal responsabile del settore giovanile Valentino Angeloni, che attraverso il sapiente lavoro dei suoi collaboratori (Maurizio Niccolini, Raffaele Rubino e, adesso, Renato Galli dopo l'addio di Cappelletti) ha ristrutturato tutta l'attività di base, ha ampliato il numero delle società affiliate e ha vestito di viola alcuni tra i più interessanti talenti del panorama locale (ieri, nella Primavera che ha pareggiato a Roma, erano presenti nell'undici di partenza ben sette calciatori nati in Toscana).

Dopo i '99 Ranieri e Sottil, il 2000 Vlahovic, il 2001 Pierozzi, il 2002 Bianco, il 2003 Distefano, il 2004 Kayode e il 2005 Comuzzo, la Fiorentina adesso aspetta l'esordio della sua prossima stellina, nella speranza che il Viola Park possa essere sempre più il palcoscenico più ricercato per nuovi giovani di belle speranze. Italiano (e chi verrà dopo di lui) ne sarebbero più che contenti.

Credits foto: ACF Fiorentina